Lo strano sciopero, di domenica, al Comune di Firenze
Massiccia adesione allo sciopero, indetto per l’intera giornata di ieri (dalle 0 alle 24), che ha riguardato la totalità dei 4800 dipendenti del Comune di Firenze. Naturalmente ha interessato in particolare chi era di turno domenicale: in larga parte la polizia municipale, il cui organico complessivo è di oltre 800 persone.
Ma perché uno sciopero proprio di domenica? Al cittadino comune appare una cosa piuttosto insolita quando c’è una rivendicazione sindacale. Meno male – avrà pensato qualcuno – ci saranno meno disagi per gli automobilisti, che sono sempre le prime vittime.
Ma non è proprio così. Risulta invece che tutto derivi da un vecchio accordo comunale che permetterebbe al dipendente di scioperare a “costo ridotto”. Di norma chi sciopera dovrebbe perdere la giornata lavorativa. Ma sembra non sia proprio così al Comune di Firenze, dove – almeno per la polizia municipale – chi sciopera ci rimetterebbe al massimo 40 euro di indennità festiva. Se non cambiano le cose – è la voce che circola con insistenza nell’ambiente – non ci sarà da sorprendersi se ulteriori astensioni dal lavoro avverranno proprio di giorno festivo.
Lo sciopero di oggi ha riguardato anche gli operatori cimiteriali. Disagi si sono avuti stamattina al cimitero Trespiano, dove era stato richiesto il loro intervento che non è stato possibile effettuare.
Pochissime le pattuglie dei vigili urbani in servizio, solo quelle che – per legge – devono assicurare il servizio pubblico essenziale ed il personale del corpo di guardia a Palazzo Vecchio. Una manna per i venditori abusivi di magliette al concerto di Eros Ramazzotti al Mandela Forum, come pure nel centro storico dal Ponte Vecchio a piazza Duomo.
Molte le telefonate, specie durante la mattinata, al 112 dei Carabinieri e 113 della Polizia, che sono dovuti intervenire anche per servizi che di norma sono svolti dalla Polizia municipale.
Regolari invece i controlli alle Fiere quaresimali, svolti dal personale dello Sviluppo economico del Comune. Nel complesso comunque i disagi sono stati contenuti, grazie anche alla mancanza della partita di calcio allo stadio Franchi, che altrimenti sarebbe stato davvero un problema.
Lo stato di agitazione dei dipendenti comunali, come noto, risale al blocco dei contratti in atto che ha fatto tornare le retribuzioni lorde pro capite a valori analoghi a quelli del 2002. Tale andamento, secondo i sindacati, si riflette anche sulla contrattazione integrativa. Ecco perché quello che le rappresentanze sindacali unitarie dei lavoratori di Palazzo Vecchio chiedono è il ritiro del contratto unilaterale. “Stiamo vivendo una situazione insostenibile – aveva commentato Mauro Comi della Cgil – e in un momento di crisi come questo due o trecento euro in meno al mese non sono certo accettabili”. E già oggi i dipendenti comunali tornano a protestare sotto Palazzo Vecchio, a partire dalle 15, per denunciare “i silenzi e la latitanza dell’amministrazione”.
Matteo
ma quale accordo, ma quale privilegio, ma quali 40 euro ……
Non ti levano l’intera paga perchè la domenica è a recupero e non a pagamento. Per intendersi se la lavoro mi pagano 6 ore da recuperare e circa 10 euro lordi di maggiorazione festiva. Se non la lavoro non mi pagano i 10 euro lordi e non avro’ da recuperare ore. X Paolo Offro il mio lavoro domenicale e relativa paga a chiunque voglia lavoralo al posto mio . Come da accordi unilaterali ti dicono il sabato alle 12 se il giorno seguente lavori oppure no e nel caso tu lavori ti dicono l’orario (mattina pomeriggio, sera, notte)
paolo
Lo sciopero domenicale reca meno danno di quello effettuato durante la settimana.E’ grave pero’ l’accordo per la trattenuta ridotta. Ogni poco tempo si scoprono accordi che, con la complicita’ dei sindacati, coprono privilegi inaccettabili di alcune categorie (impiego pubblico locale, teatro comunale, ataf ecc). Il presidente del consiglio incaricato farebbe bene ad aggiungere anche questo punto al suo programma, intervenire anche su privilegi di alcune categorie, eliminandone altri che non interessano alla popolazione. Pero’ questa ovvia operazione contrasta con gli interessi degli elettori che lo sostengono, quindi non se ne fara’ di nulla. Paolo Padoin