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Maggio Musicale fiorentino

Maggio musicale: meno addetti, paghe più leggere o liquidazione

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FIRENZE – Stipendi più leggeri, ma anche meno personale per affrontare la crisi in cui si dibatte la Fondazione Maggio musicale fiorentino, per il quale esiste altrimenti concreta la possibilità della liquidazione. E’ stato questo il tema dell’incontro di ieri tanto atteso dai sindacati con il commissario Francesco Bianchi, chiamato poco meno di tre mesi fa a prendere le redini dopo la gestione della sovrintendente Francesca Colombo. Bianchi ed i sindacati – che avrebbero dovuto discutere della vicenda giovedì scorso – torneranno ad incontrarsi prima di lunedì prossimo, ma la situazione tracciata dal commissario non sembra lasciare molti spazi a soluzioni alternative, anche perchè i tempi sarebbero strettissimi; entro la fine di questo mese è necessario infatti tirare le somme. Non solo: il commissario aveva già chiarito che ogni giorno che passa accrescerebbe l’insostenibilità in particolare di costi fissi come quelli per il personale.

La ”ricetta” di Bianchi, dunque, prevece: una profonda revisione dell’accordo integrativo ma anche la riduzione del personale. Coro e orchestra sono stati indicati come ”cuore” della Fondazione: ”Noi – scherzano, ma non troppo, alcuni lavoratori – non sappiamo a quali altri organi siamo paragonati”. Ma a non convincere il commissario non sarebbe solo il numero degli addetti, bensì il loro impiego funzionale. Intanto, per cominciare a concretizzare il suo piano di alleggerimento, Bianchi sarebbe intenzionato a partire dalla testa: viene dato in uscita il direttore amministrativo e delle risorse Vincenzo Caldo, già stretto collaboratore di Francesca Colombo, mentre sarebbe in arrivo un nuovo direttore generale ed un direttore artistico, carica vacante da quando è uscita di scena la sovrintendente che l’aveva assunta su di sè.

Quanto all’ipotesi di liquidazione, Bianchi avrebbe prospettato anche il rischio che, se non fosse – in caso estremo – la stessa Fondazione ad intraprendere questa strada, potrebbe essere un creditore a chiederla. Ma a preoccupare ulteriormente il commissario sarebbe anche il contenzioso: alcune decine di cause in corso che potrebbero dare un colpo significativo al sempre piu magro bilancio della Fondazione.

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