Concordia, Palombo: «Dissi a Schettino stai largo dal Giglio»
GROSSETO – «Dissi a Schettino che non c’era motivo di fare il passaggio al Giglio, era inverno e sull’isola non c’era nessuno. Gli dissi ‘ti consiglio di allontanarti’, fai un giro e vai al largo». Così in aula l’ex comandante di Costa spa, ora in pensione, Mario Palombo riferisce della telefonata avuta il 13 gennaio 2012 con Schettino dal ponte di comando della Costa Concordia.
«Mi chiamò Tievoli -dice Palombo- Rimasi sorpreso, mi disse ‘sono a traverso del Giglio’, poi mi passò al telefono Schettino che mi disse: ‘Abbiamo piacere di fare un passaggio a 0,4 miglia dal Giglio’. Lo sentivo in soggezione nei miei confronti, in anni passati fu imbarcato con me. Ma ebbi un certo fastidio, perché un comandante chiedeva a un comandante una cosa che deve sapere. I fondali sono marcati sulle carte nautiche e poi non c’era motivo, sull’isola non c’era nessuno. Allora gli dissi di andare via, di andare al largo, lo sconsigliai».
Palombo parla anche degli avvicinamenti alla costa fatti quando era comandante, una volta anche al Giglio: «Rimasi con la mia nave a 5-600 metri, con la nave lenta, si poteva fare. I passeggeri furono avvisati, fu data una festa in piscina, anche le autorità dell’isola erano state avvisate». All’osservazione di una parte civile, che chiedeva a Palombo un giudizio su un passaggio a 0,12 miglia dalla costa, l’ex comandante risponde «che è impossibile per una nave di quelle dimensioni a quella velocità».
Su Schettino Palombo ricorda di quando in anni precedenti era suo subalterno su un’altra nave della Costa Crociere: «Gli feci una relazione negativa, una nota sul comportamento, Schettino era rispettoso ma tendeva spesso a scaricare le responsabilità sugli altri quando c’era qualche problema disciplinare o di altro tipo».