Non si ferma il costo del lavoro, oltre la media europea
FIRENZE – Il costo del lavoro in Italia cresce nel settore privato più rapidamente che nella media Ue (1,6% contro l’1%), soprattutto a causa della rapida crescita della spesa per gli oneri sociali (+2,7%) mentre i salari arrancano (+1,2%). Ma nel terzo trimestre, secondo l’Istat, il costo del lavoro è salito del 2,4%, proprio a causa degli oneri sociali, ovvero il complesso dei contributi a carico del datore di lavoro e degli accantonamenti di fine rapporto, cresciuti su base annua del 3,5%; il rialzo delle retribuzioni lorde si ferma invece al 2%.
In Europa nel terzo trimestre a fronte di un aumento del costo del lavoro orario (per il settore privato) dell’1%, il salario è aumentato dell’1,2% mentre gli oneri sociali, sempre orari, sono aumentati solo dello 0,5%. In Germania a fronte dell’1,2% di aumento complessivo del costo del lavoro orario il salario è aumentato dell’1,4% mentre gli oneri sociali sono cresciuti dello 0,5%. In Francia il costo del lavoro orario è aumentato dello 0,4% grazie a un aumento dei salari dell’1,9% e un calo del costo degli oneri sociali del 3,3%.
Nel settore pubblico il costo del lavoro orario è diminuito in Italia dell’1,9% (-1,4% i salari, -3,1% gli oneri sociali).
Nel complesso il costo del lavoro orario è aumentato in Italia dello 0,4% grazie a un aumento dei salari dello 0,3% e degli oneri sociali dello 0,6%. In Europa la crescita complessiva del costo del lavoro orario è stata dell’1% grazie a un aumento dei salari dell’1,2% e degli oneri sociali dello 0,3%.