Una voce dal carcere
Da oggi 22 dicembre 2013FirenzePost avvia una nuova rubrica aperta al mondo carcerario. Si chiamerà «Qui Carcere». Avrà un box fisso a disposizione nella nostra home page.Potranno scrivere tutti coloro che, a vario titolo, sono presenti «all’interno» di quei recinti murari e quei cancelli che li separano dall’indifferenza esterna. Detenuti, operatori di Polizia Penitenziaria, familiari, educatori, membri delle associazioni di volontariato, religiosi.
Cominciamo dalla Casa Circondariale Mario Gozzini di Firenze, più nota come «Solliccianino», struttura carceraria a custodia attenuata unica in Toscana, che ospita circa un centinaio di persone detenute. Impareremo a conoscerla nel corso del tempo, attraverso la voce dei «protagonisti».
Fermo il debito di giustizia che ciascun detenuto è tenuto a rispettare – e sul quale non entreremo mai nel merito – è necessario al tempo stesso, prima di esprimere giudizi affrettati, provare a conoscere un mondo che in molti preferiscono ignorare. Come se non esistesse.
Tra le prime cose che ci sono state suggerite c’è quella di preferire l’espressione «persona detenuta» al più comune termine «detenuto». Un consiglio che accogliamo in pieno. Tra un aggettivo e un sostantivo c’è in effetti una differenza profonda. Il primo indica una situazione auspicabilmente transitoria di un soggetto condannato, il secondo un marchio quasi indelebile.
FirenzePost ringrazia per la disponibilità manifestata la dottoressa Antonietta Fiorillo, Presidente del Tribunale di Sorveglianza, il dottor Carmelo Cantone, Provveditore regionale per la Toscana del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la dottoressa Margherita Michelini, direttrice della Casa Circondariale Gozzini. E, in anticipo, tutti coloro che vorranno, a vario titolo, arricchire di contenuti questa nuova rubrica.
Accogliamo con piacere un intervento della dottoressa Michelini.
QUI ISTITUTO GOZZINI
Per la prima volta, almeno in Toscana, un giornale on-line offre uno spazio alle persone detenute in un Istituto penitenziario. Grazie alla disponibilità manifestata dal Provveditore Regionale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dottor Carmelo Cantone, nasce con «FirenzePost» una collaborazione importante perché viene data la possibilità – a chi vive e opera all’interno di un istituto penitenziario – di poter esprimere il proprio pensiero, non solo sul carcere ma anche su argomenti di attualità.
Anche questo è un aprire il carcere alla società esterna, come previsto dal nostro ordinamento penitenziario, per far si che la carcerazione corrisponda davvero al dettato costituzionale di rieducazione e di reinserimento e che la pena non sia solo afflittiva.Mi auguro possa essere un’occasione per far conoscere ai lettori che il carcere non è solo quello viene presentato dai mass media in occasioni purtroppo negative. Credo invece possa essere uno spazio proficuo sia per le persone detenute ma anche per i lettori del giornale esterni che si possono fare un’idea più reale di quello che è davvero un istituto penitenziario, nella sua silenziosa quotidianità.Margherita Michelini
Direttrice della Casa Circondariale «Mario Gozzini» Firenze
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