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La Regione Toscana avrà molti meno fondi nel 2014

Rossi-Renzi, prove d’intesa

Il Palazzo della Regione in piazza Duomo
Il Palazzo della Regione in piazza Duomo

FIRENZE – Doveva essere un vertice segreto, quello di oggi pomeriggio, a Palazzo Sacrati Strozzi, fra il governatore, Enrico Rossi e il sindaco-segretario del Pd, Matteo Renzi. Invece i fotografi erano appostati, dietro il Duomo, ben prima che Renzi, reduce dal pranzo di compleanno in famiglia, arrivasse. E infatti, alla fine, non è mancato il comunicato ufficiale del portavoce di Rossi che definisce “ottimo” il clima dell’incontro.

TEMI – I temi sul tappeto? Il recupero della Fortezza da Basso, con l’investimento da 80 milioni per far nascere la nuova Città della moda; il successo ottenuto dalla Regione a Bruxelles, che consiste nell’aver ottenuto una proroga fino a marzo 2019 per le linee 2 e 3 della tramvia di Firenze; l’infinita vicenda dell’allungamento della pista dell’aeroporto di Peretola, indispensabile per evitare che la Toscana (cioè anche Pisa, oltre che Firenze) finisca nella serie B degli aeroporti.

TUTTO QUI? È molto, ma non tutto. Lo stesso comunicato ufficiale non nasconde che, al centro del colloquio, durato un’oretta, ci sono stati anche i temi della politica nazionale e le vicende interne al Pd. Rossi non è mai stato un amico di Renzi, anzi i due si sono “combattuti” a lungo. Ma ora che interesse avrebbero a continuare la lotta? Nessuno. Rossi, fra l’altro, è sempre stato un sostenitore del’unità del partito. E allora?

NON BELLIGERANZA – Nessuno l’ha detto, ma è possibile che governatore e sindaco abbiano gettato le basi se non proprio per un’alleanza, almeno per una non belligeranza. A Renzi interessa non avere nemici, né ostacoli, soprattutto a Firenze e in Toscana. A Rossi che cosa preme? La ricandidatura alla guida della Regione nel 2015. Attraverso le primarie, certo, ma meglio senza. Questione che sarà presa in mano dal prossimo segretario regionale del Pd, carica per la quale è candidato unico, almeno finora, il renziano Dario Parrini. E allora? In nome dell’unità del Pd, Rossi non ostacolerebbe la corsa di Parrini. Il quale, a sua volta, non dovrebbe opporsi all’idea che Rossi resti alla guida della Toscana. Tutto fatto? Forse no. Ma nulla vieta che l’accordo possa essere raggiunto in un futuro vertice “segreto” da tenersi in un sabato prossimo venturo.


Sandro Bennucci

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