Firenze, il nuovo procuratore Creazzo: «Combattere criminalità economica e corruzione»
FIRENZE – «Non conosco il dottor Creazzo, ma per quello che ho capito di lui mi sembra un magistrato ‘normale’ che viene a Firenze solo per lavorare». Con questa rapida ma efficace sintesi il presidente della Corte d’Appello di Firenze Fabio Massimo Drago ha accolto stamani 23 giugno il nuovo procuratore capo della Repubblica Giuseppe Creazzo, 59 anni di Reggio Calabria, al suo arrivo a Palazzo di Giustizia a Novoli. L’aula 31 è piena come nelle grandi occasioni: autorità, magistrati, avvocati, operatori di polizia giudiziaria. Gli fa eco il procuratore generale Tindari Baglione: «Coraggio, andiamo avanti insieme. Guanto di velluto ma pugno di ferro».
Dopo i saluti e i ringraziamenti, Creazzo traccia anche lui una breve sintesi del suo piano di lavoro: «Anche in Toscana i fenomeni criminali non sono da poco e non mancheranno. Bisognerà combattere le infiltrazioni in tutte le forme della criminalità organizzata: in particolare la criminalità economica e i reati che minano la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini, come corruzione e concussione. Massima attenzione per i soggetti deboli: donne, minorenni, anziani, gli “ultimi” in generale. Il metodo? Uno solo: lavorare assieme e riuscire a fare squadra».
Arriva da Palmi il nuovo procuratore, dove per anni ha combattuto la ‘ndrangheta e le sue ramificazioni al nord (e al centro) Italia. In prima fila ad ascoltarlo ci sono il prefetto di Firenze Luigi Varratta che lo ha conosciuto nel suo precedente incarico a Reggio Calabria, il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e quello di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, arrivati a Firenze per l’occasione. Un saluto particolare Creazzo lo ha rivolto anche al generale Pasquale Angelosanto, vice comandante del Ros dei Carabinieri arrivato da Roma, a testimonianza dell’apprezzamento per il lavoro finora svolto insieme in numerose indagini e operazioni.
Alla tribuna dei giudici il presidente Drago chiama l’ex procuratore capo Giuseppe Quattrocchi (che ha lasciato il servizio attivo in ottobre) che, con il procuratore aggiunto Giuliano Giambartolomei, rinnova le congratulazioni al suo giovane successore e mette a disposizione la sua esperienza. Interviene anche il presidente del Tribunale Enrico Ognibene: «Firenze è la più bella città del mondo e chi la pensa diversamente peggio per lui» esordisce con una battuta di benvenuto, rientrando subito però nel tema del giorno citando il «compianto pubblico ministero Gabriele Chelazzi» che riguardo al differente ruolo tra magistrati giudicanti e inquirenti ricordava: «Io pubblico ministero devo essere il primo severo giudice della mia prova, tale che deve resistere fino alla Cassazione. Altrimenti è meglio che l’abbandoni». Un saluto di benvenuto al procuratore Creazzo è stato dato infine anche, a nome dell’ordine degli avvocati di Firenze, dal vice presidente Sigfrido Fenyes.