Poliziotti «armati» di spy pen? Ci pensa il sindacato
FIRENZE – Si chiama spy pen, un piccolo video-registratore da 8 Gb, con la forma e le funzioni di una penna e che si ricarica come un cellulare. Il sindacato autonomo di polizia Sap, lo sta proponendo ai propri iscritti come autotutela. E stamani 14 luglio è stato presentato a Firenze, nell’ambito dell’iniziativa «Verità e Giustizia. Aiutaci a sorvegliare e videoregistratore i nostri interventi». L’evento si è svolto nei locali del sindacato presso la questura fiorentina, terza città toscana dopo Grosseto e Pistoia, con la consegna di 10 penne ad altrettanti poliziotti. Lo useranno anche durante il loro servizio operativo a fini di autotutela.
Una campagna, questa, che partita dall’Emilia Romagna si sta allargando sul territorio e che si muove in parallelo a quanto il Dipartimento della P.S. sta attuando in ambito nazionale già dal 1° luglio scorso: una sperimentazione di sei mesi che riguarda al momento 180 capi squadra dei Reparti Mobili di Roma, Milano, Napoli e Torino, quei Reparti cioè chiamati istituzionalmente a fronteggiare prevaricazioni ed attacchi all’ordine e alla sicurezza pubblica.
Presenti alla conferenza stampa, tra gli altri, Massimo Montebove, portavoce nazionale SAP, Fabio Grassi e Antonio Baldo, rispettivamente segretario toscano e fiorentino del Sap, l’onorevole Achille Totaro (FdI) e l’avvocato Fabio Piccioni, legale del sindacato.
«Si tratta di uno strumento che serve a tutelare sia i poliziotti sia gli stessi cittadini – ha detto Montebove -, Firenze è una realtà importante e delicata per cui abbiamo ritenuto fondamentale portare anche in questa città la nostra iniziativa nazionale che è partita nel 2013 e che già oggi vede in tutta Italia oltre 1.000 agenti dotati di spy pen».
[S.T.]