Firenze: commemorati Pilati e Becciolini vittime antifasciste
FIRENZE – Sono stati ricordati dal Comune di Firenze al cimitero di Trespiano Gaetano Pilati e Giovanni Becciolini, figure dell’antifascismo fiorentino, ai quali sono dedicate due strade cittadine. Fra il 3 e 4 ottobre 1925, nella notte di San Bartolomeo raccontata anche da Vasco Pratolini in «Cronache di poveri amanti», vennero assalite le abitazioni di molti antifascisti alcuni si salvarono scappando o perché non erano in casa. Pilati, ferito gravemente, morì il 7 ottobre dopo tre giorni di agonia all’Ospedale di S. Maria Nuova. Stessa sorte per Becciolini, preso di mira anche per la sua appartenenza alla massoneria, che il regime voleva mettere a tacere.
Alla cerimonia di ricordo, con la Presidente della Commissione Cultura e Sport di Palazzo Vecchio Maria Giuliani e i parenti delle due vittime, c’era anche una rappresentanza della massoneria del Grande Oriente d’Italia, Palazzo Giustiniani, che in un comunicato ricorda come in quella notte «vennero aggrediti tanti liberi muratori. In difesa di un anziano e autorevole maestro venerabile intervenne un giovane e coraggioso ferroviere repubblicano, anche lui massone, Giovanni Becciolini, che, accusato della morte di uno degli aggressori fascisti, fu picchiato e seviziato e infine ucciso a colpi di pistola».
Ieri sera 3 ottobre, promossa dalla loggia «Avvenire di Firenze» ha organizzato un incontro al quale ha partecipato il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Santi Fedele, che di Becciolini, della sua vicenda umana e del clima drammatico di quell’autunno di persecuzioni, racconta nell‘articolo di apertura del primo numero della nuova rivista del Grande Oriente «MASSONICAmente».