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Enti locali: finanze e personale, saltato il decreto salva Comuni e Province

Il ministro Marianna Madia
Il ministro Marianna Madia

Nell’ultimo Consiglio dei ministri la discussione sulle pensioni ha fatto slittare il decreto salva-conti degli enti locali e il correlativo anticipo di 1,2 miliardi. In sospeso resta così anche il destino del personale precario nelle decine di Province che lo scorso anno non sono riuscite a rispettare il Patto di stabilità, ma più in generale i Comuni attendevano entro pochi giorni la possibilità di scrivere bilanci “fondati”, visto che il provvedimento dovrebbe cambiare le regole di calcolo del Patto di stabilità, cioè la regola-madre per la finanza di Comuni, Città metropolitane e Province. Il rinvio del decreto mette in crisi innanzitutto la liquidità dei Comuni. Nei primi mesi dell`anno, fino all`arrivo degli incassi del fisco per le imposte sulla casa, che vengono girati ai sindaci tra fine giugno e inizio luglio, le casse locali si svuotano e il Governo deve correre ai ripari

PROVINCE – Con il rinvio restano, come detto, in stand-by i dipendenti provinciali e gli addetti alla Polizia provinciale. Quanto alla vasta operazione di mobilità, finora bloccata, era prevista una soluzione-ponte per avviare gli spostamenti degli oltre 7mila dipendenti provinciali inquadrati nei centri per l`impiego e nella polizia. Per i primi, la destinazione finale sarebbe la nuova agenzia prevista dal Jobs Act, che è ancora da costituire. Per questo si pensa al passaggio in Regione, disciplinato da una serie di convenzioni territoriali. Ma anche in questo caso molte regioni sono in ritardo con l’approvazione della normativa di competenza. Anche per la Polizia provinciale, il progetto originario (confluenza delle circa 1.800 persone nella Guardia forestale, per omogeneità di competenze) si scontra con l’ipotesi di superamento della stessa Guardia forestale, approvato in Parlamento. Anche su questo stallo dovrebbe intervenire il decreto, prevedendo un passaggio attraverso i Comuni.

PATTO – Nel decreto era prevista anche la “soluzione” al problema dei tagli alle Città metropolitane, con una riduzione per Firenze, Roma e Napoli in cambio di qualche sforzo in più chiestoper le altre (Milano e Torino in primis). Anche quest’accordo però, per essere efficace, deve essere tradotto in legge dal decreto sugli enti locali, che dovrebbe introdurre poi un alleggerimento delle sanzioni finanziarie a chi ha sforato il Patto: senza quest`ultimo ritocco, più di una Provincia rischia di trovarsi sull’orlo del collasso finanziario.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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