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Roma, family day: grande manifestazione (un milione di persone) in difesa della famiglia tradizionale

La manifestazione a Roma
La manifestazione a Roma

ROMA – In piazza San Giovanni a Roma sono scese in piazza quasi un milione di persone per difendere la famiglia tradizionale, fermare la diffusione del gender nelle scuole e protestare contro il ddl Cirinnà. “Siamo più di un milione” urlano dal palco gli organizzatori. “Con questo evento – ha spiegato Massimo Gandolfini, portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli!” – chiediamo che si tuteli e si rispetti la famiglia fondata sul matrimonio e si ribadisca il ruolo centrale dei genitori. Una piazza piena di famiglie, ragazzi e bambini e molti preti e suore. “No al gender nelle scuole” spiega un grande striscione sul palco di piazza san Giovanni e, tra i tanti interventi, viene mixato un passaggio di Papa Francesco che parla della famiglia fatta di uomo e donna.

ADESIONI – Alla manifestazione, che non ha le insegne di partito, hanno aderito varie organizzazioni del mondo islamico, confessionali, cristiane e di altre sedi. Ha aderito anche il rabbino capo di Roma, Di Segni. Il Family day ha trovato il consenso di un mondo fatto di movimenti, di neocatecumenali, alleanza cattolica, alle “sentinelle”. Dagli evangelici al Movimento per la vita, l’impegno a costruire un consenso per bocciare il disegno di legge sulle unioni gay (ddl Cirinnà) attualmente in discussione al Senato.

POLITICI – A S. Giovanni sono tanti i volti di politici noti: da Buttiglione a Giovanardi, a Formigoni. Nessuno però prende la parola dal palco. Alfredo Mantovano, magistrato, ex sottosegretario e dirigente di Alleanza Cattolica nonché dei comitati Sì alla famiglia, che ha promosso l’evento insieme al sociologo torinese Massimo Introvigne, ha affermato: «W l’Italia delle famiglie: forza, coraggio e speranza sono le tre parole delle centinaia di migliaia di persone arrivate qui. Far male alla famiglia significa far male all’Italia e da tempo la famiglia è sotto tiro».

GAY e PD – Fabrizio Marrazzo, il portavoce del Gay center, in risposta alla manifestazione lancia sui social l’hastag #FamilyGay. «Per noi ogni giorno è #FamilyGay. Twitta anche tu il tuo amore per i tuoi diritti e per la tua famiglia», scrive. Mentre il sottosegretario Ivan Scalfarotto (Pd) dal Milano Pride ha detto «È inaccettabile una manifestazione come quella contro le unioni civili che si tiene oggi a Roma». Sulla stessa linea Andrea Marcucci (Pd), primo firmatario del ddl che istituisce le unioni civili. «Chi vuole guerre di religione, come gli organizzatori del family day, sbaglia secolo. Le Unioni civili non sono contro qualcuno, ma a favore dei diritti e dell’equità».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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