Salute: Laser e ultrasuoni per lo screening dei noduli alla tiroide. Nasce il progetto Luca
MILANO – Laser e ultrasuoni per migliorare lo screening dei noduli alla tiroide, con tecnologie low cost che permettano diagnosi più precise abbattendo il numero degli interventi chirurgici inutili. Risparmio per i servizi sanitari, guadagno per il paziente in termini di qualità della vita. Ci stanno lavorando i ricercatori del Politecnico di Milano che partecipa al progetto europeo ‘Luca’ (Laser and Ultrasound Co-analyzer for Thyroid Nodules), partito in febbraio nell’ambito del programma Ue ‘Horizon 2020’. Luca ha ricevuto un finanziamento superiore a 3,6 milioni di euro per 4 anni.
Oltre all’ateneo di piazza Leonardo da Vinci, partecipano al progetto l’Institut d’Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer di Barcellona (Spagna), l’University of Birmingham (Gb), l’European Institute for Biomedical Imaging Research di Vienna (Austria), e aziende francesi (Vermon e Echo Control Medical) e spagnole (Hemophotonics). Centro coordinatore l’Institute of Photonic Sciences (Icfo) di Barcellona.
Ogni anno sono circa 300 mila i nuovi casi di tumori alla tiroide diagnosticati in tutto il mondo, ricordano dal Politecnico milanese. Tuttavia le tecniche utilizzate oggi per lo screening di queste neoplasie non forniscono sufficienti informazioni ai chirurghi per intraprendere il piano di azione più adeguato, e ciò comporta un numero significativo di interventi chirurgici a volte inutili.
Il progetto Luca si propone di superare queste criticità, aiutando a distinguere se il nodulo sospetto necessita o meno di ulteriori indagini più invasive, combinando al classico ecografo a ultrasuoni 2 sistemi ottici: uno per misurare il flusso sanguigno, basato sulla Diffuse Correlation Spectroscopy; un altro per caratterizzare la composizioni del nodulo, basato sulla Time Resolved Near Infrared Spectroscopy.