Il caso Mps in Regione. Scontro Rossi-Parisi
FIRENZE – “Le fondazioni non possono avere una posizione predominate in una banca”. Il giorno dopo la dichiarazione del segretario Pd e candidato premer Pier Luigi Bersani che potrebbe ridisegnare la mappa del potere su Siena, il consiglio regionale della Toscana è convocato per una seduta straordinaria. L’indagine aperta dalla Procura di Siena parte dall’acquisto di Antonveneta e dalla sottoscrizione di derivati.
“Quando il progetto vincente del Partito ha occupato, con fare gentile e inesorabile, la Fondazione e quindi la Banca, quando poi gli avversari di sempre (ex Pci e sinistra Dc) si sono saldati chiudendo il cerchio, ecco che allora nella sua massima perfezione il sistema ha prodotto inevitabilmente il proprio collasso, quello che l’idea stessa della sinistra porta con sé – ha attaccato la consigliere regionale e portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni -. Perché c’è qualcosa di malato, di intimamente malato nel pensare che una Città ruoti intorno ad una Banca, ad una Università, ad una Sanità e che tutte e tre siano legate a filo doppio ad un Partito”.
”Come è potuto succedere?”, si è domandata Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione comunista. “Adesso bisogna pensare alle soluzioni che sono nazionalizzazione, separazione fra banche d’investimento e commerciali e soprattutto mettere fuori legge i derivati”.
“Quella di Mps è una vicenda gravissima, ma non accettiamo strumentalizzazioni”, ha ribattuto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd), intervenendo nel corso del Consiglio regionale straordinario. ”Il sistema bancario italiano – ha sottolineato Rossi – è, rispetto ad altri Paesi, complessivamente sano. Attenzione che una vicenda gravissima e delicata non porti un danno complessivo al Paese”. Secondo Rossi, “occorre perseguire chi ha commesso errori”, ma al tempo stesso aggiunge che ”il Monte dei Paschi ce la farà, ha tutte le condizioni per farcela. Però serve senso di responsabilità. Guai a noi se ci lasciassimo prendere da ogni forma di strumentalizzazione sul più grande istituto bancario che abbiamo in questa regione, con migliaia di dipendenti e milioni di conti”.
”L’intervento di Rossi nel Consiglio straordinario richiesto dal gruppo del Popolo della Libertà sulla grave crisi che investe il Monte dei Paschi di Siena lascia allibiti per la sistematica omissione della realtà”, è il duro commento di Massimo Parisi, deputato uscente e candidato Pdl alla Camera in Toscana. “Non c’è da meravigliarsi, Rossi è in perfetta coerenza con altri e più autorevoli esponenti del suo partito, da Bersani a Renzi: il Pd in queste settimane ha dato prova di straordinari equilibrismi verbali e di una pervicace ostinazione nel perseguire una doppia verità. La verità invece e’ una sola: il Pd ad ogni livello ha indirizzato e cogestito il Sistema Siena preoccupandosi esclusivamente di raccogliere dividendi in termini di potere, risorse economiche, personale, consenso”.