Fausto è sempre con noi
Ai giovani il nome Fausto Dionisi forse non dice molto. Per i meno giovani gli anni ’70 evocano, purtroppo, i tempi bui del terrorismo. Con una cerimonia semplice ma significativa la Polizia di Stato di Firenze ha voluto commemorare Fausto Dionisi, ventiquattrenne poliziotto di Squadra Volante che il 20 gennaio di quell’anno venne falciato da una raffica di mitra mentre tentava di impedire che un commando di Prima Linea aprisse una via di fuga verso la libertà ad alcuni compagni ristretti nel carcere delle Murate. E lì,in via delle Casine, davanti alla targa che ricorda l’avvenimento, Autorità, colleghi della Polizia e dell’ANPS fiorentina assieme a comuni cittadini, si sono voluti stringere attorno alla vedova, Mariella Magi, che da allora sta spendendo la sua vita nell’opera di sostegno e di aiuto alle vittime del terrorismo. Tra l’altro Mariella è Presidente di ” Memoria”, l’Associazione che riunisce i familiari di magistrati e uomini delle Forze dell’Ordine uccisi per mano terroristica.
Quel tragico avvenimento toccò grandemente la pubblica opinione in quegli anni, detti “anni di piombo”, che avrebbero visto il 16 marzo del ’78 anche il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro. E’ una fetta di storia del nostro Paese imbarbarita dalla criminalità terroristica, anni di dura contrapposizione sociale in cui il senso della vita aveva perso la sua connotazione di bene prezioso e quindi intoccabile. Ma vale la pena di ricordare per non perdere memoria di quei tempi e per apprezzare ancora di più la “pax sociale” che ci è dato di vivere oggi.