A San Frediano arriva l’albergo di lusso e i negozi chiudono
FIRENZE – Partiranno in primavera i lavori di ristrutturazione di uno dei palazzi in piazza dei Nerli nel quartiere di San Frediano che, a breve, si trasformerà in un albergo di lusso. La struttura è stata acquistata dalla Compagnia Italiana Alberghi (che fa capo all’hotel Baglioni in piazza dell’Unità Italiana) insieme ad una serie di soggetti privati, proprietari dei palazzi che corrono lungo un lato della piazza (quelli di fronte alla scuola Machiavelli, per capirci) e che un anno fa hanno servito lo sfratto a ben 46 appartamenti e 3 fondi commerciali. Sfratto che, fin da allora, aveva avuto sia per i residenti che per gli esercenti un sapore amaro.
“La fisionomia di quello che era il quartiere più popolare di Firenze – ammoniscono alcuni – rischia di essere mutata per sempre”. Stefania di Torrefazione Caffè (sulla cui saracinesca è affisso un cartello che avverte del recente spostamento) è una delle vittime di quella che da tanti è stata definita una “speculazione edilizia”. “Ci siamo dovuti trasferire in via Pisana dopo quasi 50 anni di vita nel borgo – commenta – così come i proprietari della ricevitoria in piazza dei Nerli che avevano l’attività accanto alla nostra, e che hanno tirato giù il bandone non molto tempo fa”. Ad accogliere i passanti, ad oggi, resta solo una sfilza di cartelli con la scritta “affittasi” e decine di saracinesche abbassate. Complici gli affitti da capogiro che sfiorano i 2mila euro per fondi di appena 100mq e che stanno mettendo in ginocchio parecchi commercianti costretti a dire addio al lavoro spopolando ancora di più l’area.
Se dunque una volta erano i bottegai, gli artigiani, gli orafi e i falegnami a colorare con la loro pulsante attività di San Frediano, oggi invece, attraversando le strade della “zona dell’autentico carattere fiorentino”, si ha la sensazione che lo spirito del quartiere sia rimasto confinato soltanto nei libri, in qualche pellicola e nella mente di chi lì ci vive ancora. Inoltre, come se non bastasse, di fronte ad alcuni negozi ad accoglierci sono tappeti di bottiglie di vino svuotate, frantumate, addirittura poltrone che giacciono lì in attesa di essere portate via; insomma un ricettacolo di sporcizia e confusione che di certo non rispecchia lo spirito del quartiere.
“Tra le soste selvagge e la penuria dei parcheggi – lamentano due residenti – San Frediano è morta. I negozi si sono svuotati, vuoi per la crisi, vuoi perchè la gente non esce più di casa. D’altronde perchè dovrebbe? Questa è diventata terra di nessuno”. Un’ulteriore perdita per la zona sarà la chiusura a marzo di Ina Assitalia Assicurazioni, prima della porta di San Frediano. “La compagnia dopo 30 anni di attività ha deciso di chiudere i battenti – fa sapere non senza amarezza una dipendente – l’affitto è troppo elevato e non ci sono più le condizioni per andare avanti”.