Prato, è boom della medicina low cost
PRATO-Visite dentistiche scontate, offerte promozionali su esami di tipo diagnostico, sconti speciali per analisi dermatologiche: a Prato impazza la medicina “low cost” e i siti online che propongono pacchetti dedicati alla salute – primo fra tutti, Groupon – non sembrano conoscere crisi. “In questo modo possiamo risparmiare molti soldi e possiamo permetterci visite con tariffe, altrimenti, da capogiro”, spiegano gli utenti del web, sempre a caccia degli sconti del giorno.
Più che una scelta, insomma, una necessità per i cittadini del distretto tessile. E se la congiuntura economica ha fatto la propria parte nella corsa alla medicina a basso costo (che non equivale, è bene ribadirlo, a prestazioni qualitativamente scadenti), anche le decisioni della Regione – come denuncia il consigliere regionale del gruppo “Più Toscana” e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri – non hanno ostacolato l’emorragia di pazienti verso le prenotazioni sanitarie digitali. Tutta colpa, spiega Lazzeri, “dei ticket aggiuntivi per fasce Isee, un grande flop che ha favorito anche a Prato lo sbarco della sanità low cost. E adesso chi può, fugge nei discount della sanità privata, come Groupon o LetsBonus”.
L’ondata di offerte promozionali promosse da istituti privati è comparsa online soprattutto dopo l’arrivo dei ticket per le fasce di reddito superiori a 36mila euro. “Nel vortice delle diagnosi in saldo – rimarca il consigliere – a Prato sono finiti check up omeopatici completi a 39 euro invece di 180, trattamenti di idrocolonterapia, ma anche visite nutrizionali con test delle intolleranze a 19 euro anziché 100, oltre ai soliti studi dentistici. In poche parole i prezzi precipitano anche del 90%, facendo andare a ruba le offerte”.
Una tendenza – questa – che non solo suona il campanello d’allarme sull’utilità del balzello introdotto dalla giunta Rossi, ma che fa di Prato lo specchio delle scelte, in tema sanitario, di molti toscani: “Il ticket ha solo accelerato la formazione di tre sistemi sanitari distinti: il pubblico, il privato, e il low cost, dove chi può si rifugia in cerca di ossigeno dai balzelli”, afferma ancora Lazzeri.
La corsa alle visite scontate che si sta verificando a Prato è ben chiarita anche dai dati sui ticket dell’Asl pratese fino a gennaio. “A pagare i ticket – prosegue – è stato finora solo il 37% dei pratesi (276mila pazienti). Sulle spalle di questa percentuale irrisoria grava il restante 63% dei pazienti esenti. Chi ha un reddito superiore ai 36mila euro cerca rifugio nella sanità privata dove la certezza e la rapidità dei tempi d’attesa ora si coniuga con prezzi inferiori a quelli del sistema sanitario regionale. Morale della favola? Groupon e simili, almeno sul tariffario, battono una Asl zavorrata da spese burocratiche che fanno lievitare i costi delle visite. Se ci sono degli imprenditori che fanno prezzi di gran lunga inferiori a quelli pubblici – conclude il consigliere – significa che i costi del nostro sistema sanitario sono spropositati rispetto a quelli reali, sterilizzati dai costi di una macchina burocratica a rischio elefantiasi. È singolare che dopo anni di battaglie in difesa della sanità pubblica a scapito della privata, oggi non volendolo le stiamo costruendo un’autostrada dove buttarsi a capofitto”.
“Putroppo, quello che si sta registrando a Prato e in Toscana, si ripete anche in molte altre regioni d’Italia – commenta infine Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell’Aduc – Questo tipo di fenomeno ci porta a dare un giudizio negativo nei confronti della struttura sanitaria pubblica che non riesce a garantire un servizio in tempo rapido e che mette i pazienti in condizioni di scegliere altri modi, spesso più convenienti in termini temporali ed economici, per curarsi”.