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I lavori della Tav a Firenze finiti sotto inchiesta

“Tav a Firenze? Un progetto da abbandonare”

Il cantiere della Tav a Firenze Campo Marte
L’inizio del cantiere della Tav a Firenze Campo di Marte (Foto R. Sanesi)

“Tav sotto Firenze: un progetto da abbandonare senza rimpianti”. E’ questo l’appello del Comitato No Tunnel TAV di Firenze contro quello che viene definito “il progetto più devastante e inutile che interessa Firenze”. Secondo il comitato la soluzione può essere trovata solo in un progetto alternativo di superficie, che consenta il raddoppio della linea esistente e al tempo stesso la creazione di una moderna rete ferroviaria per trasporti metropolitani e suburbani.

Per lunedì 11 febbraio (ore 21) è stata organizzata un’assemblea cittadina presso il cinema Adriano. Sarà presentata la seconda puntata della fiction “Sotto sotto”, prodotta dal Comitato stesso con la regia di Eugenio Rigacci. L’episodio, dal titolo “L’Immobile”, parla di un’agente immobiliare che che deve vendere un appartamento che sta Sas proprio sopra il progettato tunnel Tav. I suoi sforzi si scontrano con la talpa Monna Lisa che deve scavare il tunnel e che proprio recentemente è stata sequestrata dalla magistratura.

Per venerdì 15 febbraio (Parterre, piazza della Libertà ore 21) è stato promosso invece un incontro con i candidati alle elezioni politiche del 23-24 febbraio. Sono stati invitati tutti: Pcl, Rivoluzione Civile, Sel, Mcs, Lista Civica per Monti, Pd e Pdl. “Quasi tutti hanno aderito – dice Tiziano Cardosi uno dei promotori del comitato – tranne Pd e Pdl, i maggiori partiti. Staremo a vedere. Sono molti i temi su cui confrontarsi: TAV sotto Firenze, Legge Obiettivo, grandi opere inutili”.

“La posta importante che la politica dovrebbe mettere in campo adesso – dice il comitato in una nota – è quella di imporre l’abbandono di un progetto che ogni giorno si dimostra sempre più irrealizzabile, smentendo sonoramente tutte le maggioranze che ancora lo sostengono”.

“Le analisi taroccate – prosegue – che avrebbero interessato le terre scavate smentiscono tutti, dalle Ferrovie, al Ministero dell’Ambiente, alle istituzioni toscane, fino al sindaco di Cavriglia, Ivano Ferri, che aspettava a braccia aperte quelle fanghiglie sostenendo caparbiamente che sarebbero state occasione di rinnovamento ambientale per l’area degradata di Santa Barbara”.

“Ma il finale del requiem per questo progetto – conclude la nota del Comitato contro il tunnel della Tav – è dato dalle condizioni economiche in cui versa Coopsette (il gruppo che deve gestire gli scavi n.d.r) impresa che ha chiesto il concordato preventivo con riserva alla sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia: l’anticamera del fallimento. Sostenere ancora che l’opera è indispensabile per la Toscana nasconde solo l’intenzione di salvare un’impresa decotta, piena di debiti, inaffidabile; vuol dire mantenere in vita un morto, un progetto zombie che sfora ormai nel grottesco.”


Sandro Addario

Giornalista

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