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Torino e lo Juventus stadium restano un tabù

Le trasferte a Torino, sponda Juve, non sono mai state fonte di grandi gioie per noi tifosi fiorentini. Su oltre 70 scontri in Serie A, sono 48 le vittorie bianconere, 20 i pareggi e 6 le vittorie gigliate. L’ultima goduria sotto la Mole, la viola ce l’ha data nel marzo del 2008, quando stavo per fare il mio ingresso come prefetto di quella città.

Nella tribuna vip dell’Olimpico, l’anno successivo, seduto accanto ai maggiorenti “gobbi” e nei pressi di Sandro Mencucci, ho trepidato e imprecato quando l’arbitro Saccani non ci ha concesso un rigore per fallo solare ai danni di Jovetic e ha annullato una rete regolare di Gilardino.

Alla fine, dopo la sconfitta per 1–0, mentre la curva bianconera intonava il classico canto “chi non salta fiorentino è”, non potei fare a meno di dire a John Elkann, che sedeva dietro di me: “meglio settimi che ladri”. Anche il nuovo stadio della Juve non ci ha portato fortuna; al primo impatto, nel 2011, la mediocre squadra allenata da Mihailovic è uscita sconfitta per 1-0.

Mentre stasera mi preparo a seguire il match delle 18 in diretta Tv mi tornano in mente anche altri ricordi: lo 0–2 a Torino che ci consegnò il secondo scudetto, con reti di Maraschi e Chiarugi, il rigore che Baggio, appena ceduto alla Juve, rifiutò di tirare a Firenze, ma anche l’umiliante sconfitta in casa 0–5 l’anno scorso, con la beffa dell’ultima rete segnata dal mio omonimo Simone Padoin. La vigilia è stata movimentata da un video postato sul sito ufficiale dei bianconeri nel quale, presentando la gara di oggi, si afferma che lo Juventus Stadium sarà «un inferno» per la Fiorentina. Lo “stile Juve”, se c’è stato in passato (ricordo il Presidente Giovanni Cobolli Gigli, un gran signore), è andato a farsi benedire con le esternazioni dei vari Agnelli, Conte e Marotta. Purtroppo poi la previsione si è dimostrata pienamente fondata.

Ore 18,00: pronti, via. Lo stadio è colmo, si odono i soliti cori degli ultras (Fighters, Drughi, Irriducibili, Indians, Black & White) contro i tifosi viola, in tribuna il sindaco Renzi rinnova la sfida delle primarie con il segretario Pd Bersani.

Dopo un inizio confortante, con alcune vivaci azioni di Cuadrado, diverse occasioni da goal da una parte e dall’altra, neutralizzate dai portieri, la Juve comincia a prendere il sopravvento e pressa a centrocampo, alzando il baricentro della squadra. Due incertezze della difesa viola favoriscono il doppio vantaggio bianconero. Le punte sono più concrete, la squadra di casa gioca con più cattiveria, il pressing ha disturbato la manovra della compagine viola, non consentendole di esprimere il suo giuoco consueto.

Nel secondo tempo la musica non è mutata, non succede quasi nulla, la Fiorentina non incide, mentre la Juve pensa al prossimo incontro di Champions.

Torniamo a casa nuovamente con le pive nel sacco, Renzi esce ancora sconfitto da Bersani, ci riproveremo l’anno prossimo. Questa volta non possiamo neppure invocare errori arbitrali, ha vinto la squadra che sul campo si è dimostrata più concreta e più forte. È necessario che la Fiore giochi con maggiore cattiveria agonistica, troppe le palle cedute a centrocampo, troppo narcisismo, occorre acquisire più concretezza in avanti. L’attacco è stato quasi inesistente, le 5 punte alternate nel corso della gara non hanno lasciato alcuna traccia di sé!

Montella deve fare un esame di coscienza per rimettere presto le cose a posto e far tornare la squadra ai livelli d’inizio campionato, dopo un periodo troppo lungo di risultati non esaltanti, con una media più da metà classifica che da zona Europa.

Torino e lo Juventus Stadium restano per ora un tabù!


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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