Morire di solitudine, oggi tre casi a Firenze
FIRENZE – Dramma della solitudine. Ben tre persone oggi sono state trovate decedute all’interno delle rispettive abitazioni, dopo che i Vigili del fuoco hanno dovuto forzare le porte d’ingresso perché dall’interno non rispondeva nessuno. Tre storie diverse ma legate dallo stesso destino.
Il primo episodio è successo nel comune di Greve, in via Mugnana, quando intorno alle 11 è stato dato l’allarme perché una persona, un uomo di 70 anni che viveva da solo, non rispondeva al telefono ai parenti da diversi giorni. Sul posto si sono diretti i Carabinieri di Greve che hanno allertato i Vigili del Fuoco di Firenze ed il 118. Dopo aver forzato la porta, i soccorritori sono entrati ma ormai era troppo tardi. Il medico legale del 118 non ha potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo, pare per cause naturali da diverso tempo.
Il secondo dramma si è purtroppo avuto nel pomeriggio a Firenze, quando l’allarme è arrivato da uno stabile in via Ignazio Danti, nella zona di Ponte di Mezzo. Una signora di 79 anni, che sembra vivesse da sola nonostante una grave malattia, non rispondeva né al telefono né al campanello. Un parente ha telefonato ai pompieri che hanno subito fatto intervenire un’autoscala e allertato contemporaneamente il 118 e il 113. Dopo essere penetrati nell’appartamento i vigili del fuoco hanno scoperto la donna ormai cadavere, come confermato dal sanitario della Guardia medica intervenuto anche lui sul posto. Non sono state individuate cause esterne al decesso, come ad esempio fughe di gas, che sono pertanto da attribuire in questo caso a cause naturali.
L’ultimo dramma si è avuto in un appartamento di via Toselli 126 a Firenze intorno alle 19. È stato trovato il cadavere di una donna di 56 anni, già in avanzato stato di decomposizione. Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco, Fratellanza Popolare di Peretola e una volante del 113.
Il magistrato ha disposto accertamenti sulle cause del decesso, ma da quanto è trapelato sembra che la donna soffrisse di gravi crisi depressive.
Situazioni come queste sono spesso all’ordine del giorno della cronaca. Resta l’amarezza nello sguardo dei soccorritori, impotenti davanti ad episodi del genere. Resta pure l’assenza di contatto di tanta gente con i propri parenti o anche solo con i vicini di casa. Dove ciascuno è un’isola e dove anche il semplice buongiorno non è scontato.