Viola, frenano Roma e Milan ma vince l’Inter
FIRENZE – Il day after della sconfitta a Torino poteva anche essere peggiore. E’ arrivata la precisazione di Viviano (“non ho scaravantato a terra la maglietta che Borja Valero aveva preso a Pirlo per mancanza di rispetto, volevo solo evitare al mio compagno di venire sotto la curva con la divisa della Juve”) e soprattutto sono arrivati alcuni risultati che restituiscono un po’ di buon umore. Né il Milan che l’ha appena superata in graduatoria, né la Roma né il Catania – dirette inseguitrici in classifica dei viola – hanno vinto, anzi i giallorossi sono sempre più dentro un autentico psicodramma.
Occhio però perché a insidiare quel sesto posto che alla Fiorentina potrebbe anche essere sufficiente per l’approdo all’Europa League ora fa capolino l’Udinese, squadra abituatissima a lottare per questi traguardi. La vera brutta notizia per Montella però è arrivata in serata. L’Inter ha infatti subito dimenticato lo scivolone di Siena asfaltando il Chievo ed è tornata in piena lotta per la Champions: domenica sera al Franchi Cassano e compagni giocheranno con i favori del pronostico. Anche se potrebbero essere stanchi per l’impegno europeo di giovedì sera contro il Cluj, quando è peraltro probabile che Stramaccioni faccia ricorso al turnover.
Quasi sicuro comunque che anche Montella cambi qualcosa rispetto alle ultime apparizioni dando ad esempio fiducia ai nuovi acquisti Commper in difesa e Sissoko a centrocampo: ieri il maliano commentando il terzo posto ottenuto in Coppa d’Africa con la sua nazionale, a margine ha detto di essere emozionato per la nuova sfida che lo attende. Il tecnico napoletano ha tutta la settimana per lavorare con relativa tranquillità – gode ancora di notevole credito con la tifoseria -, mentre il suo predecessore Delio Rossi è atteso da giorni intrisi di polemiche. Non pago dello schiaffone rifilato a Ljajic lo scorso 2 maggio c’è ricascato mandando platealmente a quel paese il romanista Burdisso. Differenze: stavolta ha usato un dito solo in senso figurato, si è rivolto a un avversario e non a un suo giocatore, stava vincendo e non perdendo rischiando la retrocessione. Comunque resta recidivo e poco capace a gestire la pressione.