“Benedetto XVI esempio per la Chiesa e la società”
PRATO – “Il mio primo pensiero è stato di incredulità: la storia della Chiesa non registra, se non tornando di molto indietro nel tempo, le dimissioni di un Pontefice”. Non è riuscito a mascherare il sincero dispiacere e la sensazione di smarrimento, il vescovo di Prato mons. Franco Agostinelli, di fronte alla notizia – improvvisa – delle dimissioni di Papa Benedetto XVI. Forse anche per il fatto che il suo percorso da vescovo della Diocesi pratese è stato inaugurato solo pochi mesi fa, al termine del lungo mandato episcopale di mons. Gastone Simoni. Un incarico importante per Agostinelli, nominato e trasferito dalla sede di Grosseto a quella di Prato da quello stesso Papa che, ieri, ha comunicato di lasciare la Santa Sede il prossimo 28 febbraio.
“Per me è stato un momento di rincrescimento per quello che sentivo dire dalle agenzie. E devo ammettere – ha sottolineato mons. Agostinelli – anche un momento di solitudine: perdere il Papa è perdere un po’ il punto di riferimento. E questo non vale solo per il mondo cattolico ma per il mondo intero. È stato uno scossone che ha raggiunto tutti, credenti e non”. Ieri il Presule, prima di presiedere la messa nella Giornata mondiale del malato all’interno del Duomo, ha voluto rivolgere il suo personale ringraziamento al Santo Padre per l’operato di questi anni e, durante la funzione, ha parlato delle dimissioni di Ratzinger, definendole un gesto “profetico” e invitando tutti i cattolici pratesi a pregare per il Pontefice e per la Chiesa universale.
“Ci mancherà Benedetto XVI, perché preziosi sono stati gli insegnamenti che ha offerto alla Chiesa e al mondo intero: così chiari, così precisi, così puntuali. La sua capacità di Papa insigne teologo è stata punto di riferimento per il nostro cammino – ha ribadito mons. Agostinelli – Il nostro animo deve essere contrassegnato da gratitudine per quello che il Santo Padre ha fatto in un momento non del tutto semplice per la vita della Chiesa. Quelle che stiamo vivendo sono epoche di grandi trasformazioni e la Chiesa è stata chiamata a dire una parola, a riprendere la sua collocazione in un contesto di profondo cambiamento. Credo che Benedetto XVI abbia condotto saggiamente la Chiesa in questi mari tempestosi che sono il nostro tempo”.
Il vescovo, rivolgendosi direttamente ai fedeli, ha voluto poi rassicurare i presenti, invitandoli a riflettere sul ruolo della Chiesa e sull’importanza della fede nei momenti di difficoltà, come quello attuale. “Ai nostri fratelli e sorelle del mondo cattolico dico che il nostro animo non deve essere smarrito fino al punto da non sapere dove andare. Dobbiamo ricordare che la Chiesa è guidata dal Signore e sappiamo bene – ha detto Agostinelli – che essa nasce da Gesù Cristo morto e risorto. Nonostante momenti di smarrimento come questo è il Signore che guida la Chiesa. Pertanto, ci deve animare un pensiero di gratitudine anche per l’esempio che il Papa ci dà con questa sua decisione. Non è facile trovare persone che a un certo punto sanno riconoscere l’impossibilità di proseguire in modo adeguato il proprio incarico. Il gesto del Santo Padre è un esempio non solo per noi uomini di Chiesa ma anche per chi ricopre posti di primo piano nella società. Vediamo tutti i giorni come il mondo della politica, della cultura e dell’ economia sia talvolta un museo di cariatidi che per tanti decenni continuano a guidare le sorti dei popoli. Ma così posso dire avviene anche nel mondo della Chiesa: quante comunità – ha domandato – invecchiano per l’ostinazione dei loro pastori a rimanere nonostante oggettive difficoltà?”.
Comprensione e rispetto per le decisioni del Pontefice e una lezione di vita da leggere nelle decisioni – seppur inaspettate – del Santo Padre: il messaggio che mons. Agostinelli ha voluto lanciare è stato quindi un messaggio di profonda stima e condivisione, al di là dello sconcerto iniziale. “Il Papa con questa scelta è un esempio di quello che è il nostro dovere, le nostre responsabilità e soprattutto esempio di amore grande nei confronti della Chiesa. Le sue dimissioni vanno lette in ordine all’amore grande verso la Chiesa che Benedetto XVI – ha concluso mons. Agostinelli – ci sta testimoniando“.