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Il corteo dei dipendenti comunali e dei sindacati lungo le vie del centro storico

Dipendenti comunali in sciopero, città paralizzata

Il corteo dei dipendenti comunali e dei sindacati lungo le vie del centro storico
Il corteo dei dipendenti comunali e dei sindacati lungo le vie del centro storico

FIRENZE – Sarà un San Valentino che difficilmente dimenticheranno i dipendenti comunali, che questa mattina hanno indetto uno sciopero generale contro il taglio degli stipendi sfilando per le strade della città. Gli uffici, le scuole, Palazzo Vecchio, vertono oggi in uno stato di paralisi assoluta. Obiettivo, peraltro, annunciato dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali che già nei giorni scorsi avevano intimato: “Le sedi di lavoro del Comune il giorno 14 devono essere deserte”. Ed infatti, questa mattina, ad attenderci c’era una piazza della Signoria gremita di gente.

La bara, segno della morte del contratto di lavoro
La bara, segno della morte del contratto di lavoro

“Adesso basta. Giù le mani dai nostri soldi”, “Renzi e gli amici a comandare, noi da rottamare”, “Il lavoro è dignità non è carità” sono alcune delle scritte comparse sulle decine di cartelloni sventolati e su una bara di cartone, segno – spiegano alcuni – della morte del lavoro. Il corteo – preceduto da diverse pattuglie della polizia – ha attravaersato via Condotta, poi piazza San Marco con destinazione finale Corte dei Conti in viale Mazzini. “La Corte dei Conti imputa danno erariale al Comune di Firenze per le retribuzioni dei propri dipendenti – spiega Mauro Comi, coordinatore delle Rsu – e questa situazione significa, per i lavoratori pubblici, il blocco dei contratti in atto che farà tornare le retribuzioni lorde pro capite a valori analoghi a quelli del 2002. Tale andamento si rifletterà anche sulla contrattazione integrativa. Quello che chiediamo – prosegue Comi – è inoltre il ritiro del Contratto Unilaterale, della determina che prevede il recupero dei soldi a livello indivisuale e dai fondi; stiamo vivendo una situazione insostenibile e in un momento di crisi come questo 2-300 euro in meno al mese non sono accettabili. Domani incontreremo pure i nostri legali ed intraprenderemo un’azione contro il Comune. Siamo tuttavia contenti che la manifestazione abbia avuto questo impatto. E’ la prima volta, dopo 15 anni, che registriamo una partecipazione così attiva”.

Alcuni degli striscioni sventolati dai dipendenti comunali
Alcuni degli striscioni sventolati dai dipendenti comunali

Le adesioni allo sciopero, non a caso, hanno sfiorato il 90%. Al di là di qualche disagio alla circolazione – alcune linee Ataf hanno dovuto modificare il percorso di viaggio – il corteo continua a procedere pacificamente “e speriamo – aggiunge Stefano Cecchi, responsabile Usb – che il messaggio arrivi forte e chiaro all’amministrazione con la quale pretendiampo un confronto”. Di certo – considerando i numeri dei partecipanti (circa un migliaio) – i cartellini timbrati a Palazzo Vecchio stamattina potranno essere contati sulle dita di una mano.

Intanto, dai piani alti del palazzo di piazza della Signoria si leva la voce del sindaco Matteo Renzi che parlando con i cronisti in merito allo sciopero dichiara: “se qui si continua ad alimentare lo scontro contro l’amministrazione e la Corte dei Conti si fa un danno ai cittadini e si fa un danno anche ai lavoratori stessi: loro, i lavoratori, non se ne rendono conto, ma si stanno facendo del male da soli”; definendo la manifestazione di oggi ”uno sciopero che fa per l’ennesima volta polemica nei confronti dell’amministrazione comunale. Il dato di fatto è che le cose non stanno come vengono raccontate”. ”C’è un problema oggettivo – ha proseguito – e cioè che in passato, secondo una ricostruzione della Corte dei Conti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le precedenti amministrazioni hanno dato troppi denari ai dipendenti comunali. Io posso non essere d’accordo con questa ricostruzione, ma ho il dovere di cercare delle soluzioni perchè il Comune funzioni e lavori meglio. Noi accoglieremo coloro i quali vogliono risolvere il problema – annuncia il primo cittadino – e dalle prossime settimane grazie al lavoro che abbiamo messo in campo riusciremo a risolvere il problema almeno parzialmente”.

"Dignità", gridano i lavoratori
“Dignità”, gridano i lavoratori

stefania ressa

Giornalista

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