La rabbia dei disabili: il diritto al voto deve essere garantito
FIRENZE – Son state dure, durissime le reazioni delle associazioni dei disabili all’indomani della pubblicazione da parte di Firenze Post del documento ufficiale firmato da Ataf Gestioni in cui si rileva che l’azienda privata del trasporto locale non garantirà il servizio agli elettori disabili il 24 e il 25 febbraio prossimi. A far storcere il naso ad alcuni dei coordinatori delle associazioni, oltre al rifiuto del servizio da parte di Ataf Gestioni, è anche la possibilità – chiacchierata tra gli uffici di Palazzo Vecchio – che il Comune di Firenze, a differenza di altre realtà territoriali e nazionali, quest’anno non metta a disposizione le sue risorse. La causa? I mezzi ci sono (5 autobus in totale) gli autisti no.
“E’ capitato qualche volta di aiutare l’amministrazione – fa sapere Barbara Pediani, coordinatrice A.i.d.a Onlus (Associazione italiana disabile amico) – ma ancora le quote che avevamo richiesto per l’erogazione del servizio in passato non sono arrivate. Ecco perchè siamo in forte disaccordo con il Comune perchè è inqualificabile – ammonisce – che si vada a pesare soprattutto sui più deboli. E’ davvero scandaloso che non abbiano la possibilità di votare”.
L’A.i.d.a, così come altre associazioni, sta dunque aspettando inidicazioni più precise per consentire alle persone non deambulanti di votare domenica e lunedì e per organizzare i propri mezzi. Una decisione, tuttavia, non semplice considerando che i costi – seppur doverosi se non altro per garantire un diritto “sacrosanto” anche a chi non ha capacità motorie per recarsi ai seggi – sono tutt’altro che generosi. “L’assicurazione, i mezzi di trasporto e il gasolio – commenta Carlo Casini, addetto al servizio famiglie di Pallium centro d’aiuto ai malati cronici e oncologici – sono a carico nostro. Un tempo l’associazione faceva riferimento ad Ataf spa mentre oggi ce la dobbiamo vedere da soli. Quello che però colpisce è che anzichè prevalere la solidarietà, prevale il disinteressamento totale. A parer mio c’è poca comunicazione, viene coordinata male e si pensa a sponsorizzare cose e situazioni che meriterebbero al contrario il minimo interesse”.
Nel frattempo, aumentano gli interrogativi sulla lettera firmata da Ataf Gestioni. Quello che non è chiaro è il motivo per cui l’azienda privata abbia indirizzato una comunicazione simile al Comune di Firenze e ad Ataf spa chiarendo di non avere i mezzi per sostenere il trasporto degli elettori non deambulanti; soprattutto se consideriamo che Ataf spa aveva dismesso il servizio per i disabili lo scorso maggio prima del bando di gara, quando Bonaccorsi era il presidente in carica per intenderci. Può darsi che il Comune abbia chiesto “una mano” ad Ataf Gestioni? Chi lo sa. Sta di fatto che, come ha commentato Americo Leoni della Faisa in merito alla notizia, questi sono i primi (di una lunga serie?) effetti della privatizzazione. “Perchè diciamolo – aveva sottolineato Leoni – al privato del sociale gli importa ben poco. L’imortante è che i conti tornino”. In questo caso, però, avremmo qualche dubbio.