Barriere architettoniche negli uffici, la Regione fa dietrofront
FIRENZE – Non avrà vinto la sua battaglia contro le barriere architettoniche ma certo ha ottenuto le scuse e il dietrofront della Regione Toscana, l’Ente per cui lavora e che (paradossalmente), nel trasferire gli uffici all’interno di una nuova sede, non aveva fatto i conti con la disabilità di una parte del personale dipendente. Sono gli sviluppi della storia di Patrizia Pepe, costretta su una sedia a rotelle e “protagonista” di uno spiacevole episodio che Firenze Post ha denunciato nell’articolo “Io, disabile, prigioniera degli uffici della Regione in cui lavoro”. La signora ha ricevuto una lettera della vicepresidente Stella Targetti (nonché responsabile dell’organizzazione degli uffici regionali) in cui, di fatto, la Regione fa un passo indietro, si impegna a sanare la situazione e, addirittura, a realizzare una mappatura dell’accessibilità reale di tutte le sedi regionali, in modo da intervenire nei casi in cui vi sia effettiva necessità.
Tutto era cominciato con la decisione della giunta di trasferire il personale dell’Aco “Turismo, commercio e terziario” – in cui Patrizia, appunto, presta servizio – dal primo piano del palazzo di via di Novoli agli uffici di via Pietrapiana. Un trasloco pianificato, insomma, ma che aveva subito preoccupato la disabile, tanto da spingerla a effettuare un sopralluogo preventivo (il 1 febbraio scorso) per verificare di persona le condizioni dello stabile e la possibilità per lei di muoversi da sola in carrozzina. In quell’occasione, erano emerse le evidenti criticità della nuova sede, inadatta ad accoglierla a causa dei tanti ostacoli presenti sia fuori che dentro i locali. “Quella che dovrebbe diventare la mia futura sede di lavoro – aveva sottolineato Patrizia – in realtà non è in grado di ospitare né me né le persone disabili che, in teoria, dovrebbero visitare gli uffici per parlare di turismo sostenibile, di cui noi, tra le altre cose, ci occupiamo”.
Carta, penna e foto alla mano, Patrizia aveva quindi realizzato un lungo documento, inviato poi al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e ai vertici della struttura: nella relazione venivano evidenziate, punto per punto, le problematiche riscontrate e le difficoltà che le avrebbero impedito, una volta terminato il trasferimento, di recarsi con tranquillità nei nuovi uffici. Alla denuncia della donna era seguita anche quella dell’ufficio di presidenza della Consulta comunale dei disabili di Firenze, pronto a stigmatizzare l’episodio. “Fino a quando dovremo vedere abusata la nostra pazienza?”, era stato il commento della Consulta fiorentina.
Qualcosa, nel frattempo, si è però mosso: ricevute le segnalazioni, la vicepresidente Stella Targetti ha infatti scritto una lettera a Patrizia, documento che è stato inviato, per conoscenza, anche alla Rsu della Regione Toscana. “Gentile signora Pepe – si legge nella missiva – sono venuta a conoscenza del disagio che le ha arrecato la decisione del trasferimento del personale dell’Aco Turismo, commercio e terziario, in particolare il fatto che non potrà seguire i suoi colleghi in via Pietrapiana. Ho verificato con gli uffici competenti che questa situazione è comunque temporanea e che sono già stati previsti degli interventi per migliorare l’accessibilità della sede di via Pietrapiana, che oggi è estremamente difficile come da lei stessa rilevato. Sono desolata per la situazione che si è venuta a creare e mi scuso a nome dell’amministrazione. Ci tengo a dirle che – continua Targetti -, anche a seguito di questa vicenda, sarà mio impegno far procedere l’amministrazione regionale a una mappatura dell’accessibilità reale di tutte le sedi regionali e fare adottare un conseguente piano di interventi per risolvere le criticità”.
“Perché non è stato fatto qualcosa prima?”, si domanda adesso Patrizia che, letta la risposta della vicepresidente ha voluto replicare alla Regione, puntando il dito contro la “superficialità” con cui l’Ente ha trattato tutta la faccenda: “Un’amministrazione che si rispetti avrebbe dovuto effettuarla prima la mappatura dell’accessibilità delle sedi. Invece tutto è stato fatto non tenendo conto minimamente delle attività che in determinati uffici si svolgono – tuona la disabile nella lettera – Apprezzo i suoi buoni intenti, ma le scuse l’amministrazione non deve farle solo a me ma a tutto quello che c’è – termina – oltre me“.
Il trasferimento degli uffici dell’Aco Turismo dalla sede di via di Novoli a quella di via Pietrapiana è iniziata ufficialmente oggi e si concluderà il prossimo 28 febbraio.