Delusione Pd-Pdl. Renzi tace, Bini chiede il voto, berlusconiani al palo a Firenze
FIRENZE – Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, per ora tace. Ma la risicata e non ancora certa vittoria alla Camera e lo scarso numero di seggi conquistato al Senato fanno del vertice Pd un bersaglio piuttosto semplice. Anche da parte dei neo-eletti. Come dimostra un amaro post su Facebook della pistoieseCaterina Bini: “Qualcuno mi sta facendo i complimenti per la mia elezione. Ringrazio tutti, ma non sono felice. Penso che ci sia poco da essere soddisfatti. Abbiamo perso le elezioni. Poco conta se abbiamo vinto di misura alla Camera. Non siamo riusciti a vincere dopo un ventennio di berlusconismo drammatico per il paese. Credo che dovremmo essere conseguenti analizzando bene le nostre responsabilità e andando subito al voto. Lasciare il paese in una situazione di ingovernabilità è un male collettivo a cui non possiamo condannare l’Italia. Questo è il mio pensiero. Non so se è in linea con quello del mio partito, ma è il mio. Da parte mia, comunque vadano le cose, cercherò di impegnarmi, che sia per poco o per molto tempo, nell’esclusivo interesse della cittadinanza”.
Più riflessivo, ma non certo tenero, Lapo Pistelli: “Tutte le azioni hanno conseguenze. Questo è il primo conto del risveglio di stamani. Non è un’opinione nè un’invettiva ma un fatto. E i fatti hanno la testa dura”.
Se il Pd piange per la vittoria sfuggita, il centrodestra non ride. Soprattutto a Firenze.Il Pdl che ha rischiato di vincere la Camera con la rimonta berlusconiana ha ottenuto i risultati più bassi, come da tradizione, nelle regioni rosse, ma sono le province di Reggio Emilia (13,46%) e di Firenze (13,77%) i peggiori dati in assoluto. Il flebile risultato si è ripercosso anche nella gerarchia degli eletti, visto che non ce l’ha fatta il coordinatore cittadino del partito, Gabriele Toccafondi, di fatto scavalcato nei resti con Fratelli d’Italia che in Toscana ha avuto il secondo miglior quoziente del Paese.
“Vacillo ma non crollo”, scrive nel suo blog Gabriele Toccafondi. “Era la scritta di uno striscione che vidi durante la stagione della Fiorentina in C2 dopo il fallimento. Posso dire, facendo le debite proporzioni, che quello striscione oggi descrive la mia situazione scoprendo che per poco, pochissimo, e per una concatenazione di eventi, non rientro alla Camera, tranne clamorosi riconteggi”, sottolinea il deputato uscente che poi si rammarica del fatto che non potrà il proprio lavoro a Montecitorio.
Anche nei meloniani non si respira aria di vittoria, anche se Achille Totaro andrà a Montcitorio. “A me preme riflettere sul nostro risultato che, inutile girarci attorno,è stato molto peggiore di quello che ci aspettavamo-. scrive Francesco Torselli su Facebook -. Abbiamo mancato il 2% per pochissimo (1,95%), ma le nostre aspettative erano comunque superiori. Segno che qualcosa non ha funzionato. Voglio comunque ringraziare i 40.152 toscani che ci hanno accordato la propria fiducia, oltre a quella gran bella comunità di persone che hanno accettato di candidarsi per puro spirito di servizio, o che hanno girato in lungo ed in largo la propria provincia alla ricerca di quel voto che poteva fare la differenza sulla somma finale. A tutte queste persone dico quello che ho ripetuto per tutta la campagna elettorale: la sfida inizia il 26 febbraio. Adesso diamo un seguito a quelle parole, non ci perdiamo di vista, ma iniziamo da domani a lavorare per costruire il nuovo centrodestra italiano. Ripartiamo dalla passione, dal contatto con la gente ed il territorio che abbiamo conosciuto in questa campagna elettorale. Perchè se queste elezioni ci lasciano l’amaro in bocca della sconfitta, ci lasciano comunque una grande eredità: una comunità di persone che può intraprendere un lungo viaggio ed andare davvero lontano”.