moretti si dà alla musica (da film)
Che cosa avranno mai in comune un Premio Oscar, un pluripremiato regista di pellicole impegnate e uno storica location di spettacolo? Un film? No davvero. Li unisce la musica. È previsto infatti per giovedì sera al Teatro Verdi di Firenze (inizio ore 21, ingresso da 16 a 11 euro, più i diritti di prevendita) lo spettacolo che semplicemente s’intitola “Concerto Moretti” e che vedrà protagonista il regista Nanni Moretti, per l’occasione accompagnato, nell’interpretazione di alcuni dei dialoghi tratti dai suoi film, dall’Orchestra della Toscana diretta da Luigi Lombardi d’Aquino con Nicola Piovani al pianoforte.
Non è assolutamente una forzatura definirlo un evento unico per Firenze e la Toscana, ideato dal regista con la Fondazione Musica per Roma, concepito appositamente per la grande sala Santa Cecilia e andato in scena per la prima volta nel giugno 2011.
Nanni Moretti, il cineasta che ha rappresentato l’Italia a Cannes curatore egli stesso della selezione dei brani proposti, documenterà, con la sua arte, la vita di un altro cinema e la storia di un’altra Italia.
Unica e assoluta coprotagonista sarà la musica dei suoi film eseguita dall’Orchestra della Toscana diretta da Luigi Lombardi d’Aquino, compositore e assistente di Franco Piersanti, da sempre collaboratore di Nanni Moretti. Al pianoforte Nicola Piovani, uno dei più affermati compositori d’oggi di musiche da film, artefice di numerose colonne sonore che siglano la produzione cinematografica di Moretti.
Lo spettacolo ripercorre dal vivo i momenti salienti del suo cammino cinematografico a partire da Io sono un autarchico (1976) per poi proseguire con Ecce Bombo, Bianca, la Messa è finita e così via fino al Caimano (2006). Il concerto dura circa due ore e mezza e si concluderà con degli estratti da Habemus Papam del 2011 (dal controverso finale, oggi possiamo dire profetico) che andranno in scena, per ironia della sorte, nelle stesse ore in cui Benedetto XVI lascerà Roma.
Ha dichiarato Moretti sul rapporto tra musica e cinema: “È uno degli aspetti del mio lavoro che più mi piace curare, pur nella mia ignoranza. Il lavoro con il musicista mi appassiona molto e non a caso non ho mai cambiato compositori, ovvero i miei interlocutori sono da sempre Nicola Piovani e Franco Piersanti”.
Rispetto alla sua nota ritrosia a mettersi sotto i riflettori afferma: “Diciamo che in me coesistono entrambi gli aspetti: esibirsi, ma anche sottrarsi (…) Mi faceva piacere ripercorrere trentacinque anni del mio lavoro e della mia vita insieme ai soli due musicisti con cui ho lavorato. E poi mi incuriosiva riproporre al pubblico e a me stesso alcuni dialoghi dei miei film. Penso sia uno di quei momenti, si può dire casuali, fortunati, in cui quelle immagini sembrano fatte apposta per quella musica e viceversa”.
Per Franco Piersanti “il cinema di Moretti è sempre diviso tra il divertito e il singolare, a volte cupo, perfino drammatico. (…) La sua allegria è sempre apparente. Nel tempo, credo che Nanni abbia scoperto la forza e il fascino dei sogni, delle fantasie (…) Non dimentico che grazie a lui ho mantenuto l’idea che la musica per il cinema sia una cosa seria”.
Per Nicola Piovani “musica e immagini devono amarsi, anche se il loro amore talvolta può esprimersi per contrasto (…) Per i suoi film non serve tanta musica. Nanni sembra chiederla quasi soltanto quando non può farne a meno. Nei suoi film c’è molta musica oggettiva: un disco che suona, una radio accesa. Il compositore per il cinema deve sempre tenere a mente l’umiltà”.