Quarant’anni di drappi e tamburi
FIRENZE – Sono l’orgoglio di Firenze… pardon, Fiorenza. I Bandierai degli Uffizi – l’unico vero gruppo di sbandieratori che rappresentano il Comune di Firenze – compiono 40 anni. Un bel traguardo il cui raggiungimento sarà celebrato con un programma molto ricco d’appuntamenti. Si comincerà sabato 2 marzo (ore 15.30) con un’esibizione in piazza Signoria, il luogo dove più di ogni altro ogni bandieraio dà il meglio di sé, perché è il cuore stesso di Firenze e dove l’applauso raccolto ha un profumo diverso che altro.
Non essendoci problemi di manifestazioni collaterali, i Bandierai degli Uffizi avranno tutto il tempo per sé, perciò la “sbandierata” di sabato si preannuncia come l’occasione per ripercorrere tutto il repertorio del bellissimo spettacolo di sbandieratori e tamburini realizzato dal gruppo storico, col Corteo della Repubblica Fiorentina che farà, come di consueto, da stupenda cornice alla manifestazione. A seguire, sempre in piazza della Signoria, il prossimo primo maggio l’appuntamento è con il “Trofeo Marzocco”, l’avvincente gara di sbandieratori che quest’anno, per la prima volta, vedrà la partecipazione anche di gruppi esteri (provenienti da Germania e Svizzera), fornendo un’occasione di ulteriore confronto tra i vari stili di gioco della bandiera.
Da non perdere, poi, il “Bandierai Day” (11 e 12 maggio) in occasione della ”Notte Blu di Firenze – L’Europa in 27 ore” e la grande “Festa celebrativa” prevista al “quartier generale” del gruppo, il Palagio di Parte Guelfa, con la partecipazione di oltre 300 tra bandierai e tamburini, ovvero di coloro che hanno fatto la storia del gruppo; in questa occasione saranno anche consegnati riconoscimenti alla carriera ad alcuni dei più “anziani”.
Il gruppo dei Bandierai degli Uffizi nacque nel 1973 in occasione delle manifestazioni legate al Calcio Storico Fiorentino. All’inizio erano in quattro bandierai e un tamburo. Oggi il gruppo può “uscire” al massimo con 73 elementi (perché tanti sono le livree a disposizione (di cui 24 sono i tamburini), anche se tutti insieme potrebbero raggiungere quota 100.
Oggi come ieri, il gruppo si esibisce prima di ogni partita (oggi in piazza Santa Croce, ma un tempo in piazza della Signoria, in Boboli e in piazza del Carmine) e per le principali feste tradizionali fiorentine, oltre ad altre numerose esibizioni in Italia e nel mondo. Nell’arco di 40 anni, i Bandierai degli Uffizi hanno incantato il pubblico in circa 2mila manifestazioni, un decimo delle quali all’estero toccando quattro continenti. Manca solo l’Oceania ma prima o poi…. Il giglio rosso sul petto della livrea di ogni tamburino dei Bandierai degli Uffizi, è stato applaudito da due Papi mentre i drappi sono stati lanciati nel cielo di New York e di San Francisco, di Parigi e di Barcellona, di Chicago e di Rio de Janeiro, di Edimburgo e di Toronto, di Città del Messico e di Tokio.
Quello che fa da collante nel gruppo, da sempre, oltre a un profondo amore per Firenze, è anche una sincera e duratura amicizia tra chi ne fa parte, e che in qualche caso è alle soglie dei quattro decenni. Un’amicizia spesso contrassegnata da accenti goliardici, ma sana nella radice. Anche perché i Bandierai, nel loro insieme, si frequentano per circa 11 mesi l’anno, e non solo durante le “uscite”, bensì nelle sedute d’allenamento che servono per provare singoli e figure di coppia, piccole e grandi squadre, passaggi difficili e lanci lunghissimi.
Perché la bandiera – formata da un drappo di circa un metro quadrato d’ampiezza e da un’asta in fibra con 1500 grammi di piombo nella parte inferiore – dev’essere maneggiata con cura e maestria. Perché la sua origine è militare e dal suo lancio, sul campo di battaglia, dipendevano le sorti di una battaglia ma anche la vita di migliaia di armati. Ecco perché la bandiera – specie se rappresenta le 16 magistrature fiorentine e reca il giglio rosso in campo bianco, simbolo di Firenze – è sacra come la vita.