La rabbia dei lavoratori dello Sheraton in sciopero
FIRENZE – Un cartello, bene in vista, ha accolto questa mattina i turisti e i visitatori dell’hotel Sheraton di Firenze: “disdette le prenotazioni per oggi e domani”. E’ la conseguenza allo sciopero – proclamato da Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs – dei lavoratori della struttura alberghiera, che oggi si sono riuniti in un presidio di fronte la sede dell’hotel, all’uscita Firenze sud dell’A/1, contro la mancata erogazione degli stipendi.
“I lavoratori non riscuotono da dicembre e hanno diritto di sapere – ha spiegato Carlo Di Paola, segretario regionale della Fisascat Cisl della Toscana -; la proprietà ci dica almeno che intenzioni ha”.
A parte due dipendenti, erano tutti fuori a protestare stamattina. “La rabbia è molto alta – prosegue Di Paola – e il comportamento della proprietà, la Fga, è inaccettabile: non hanno pagato lo stipendio di gennaio parlando di mancanza di liquidità, senza dare alcuna altra spiegazione o rassicurazione. Hanno anche rigettato la richiesta di pagare almeno un anticipo”. Tra 4 giorni c’è la scadenza di febbraio, ma la sensazione paventata è che lo stipendio non verrà saldato”. E a pagarne le conseguenze – come accade in questi casi – saranno i dipendenti, le fasce più deboli insomma, con scadenze da rispettare e mutui da pagare.
“Finora ci siamo scontrati con un muro – lamenta il rappresentante sindacale – ma non accettiamo più questo atteggiamento di chiusura. Anche perché ci risulta che negli altri alberghi del gruppo gli stipendi siano stati pagati regolarmente. Per questo chiediamo alla proprietà di aprire immediatamente un confronto per fare chiarezza su quanto sta accadendo. Speriamo che in questa nostra battaglia anche le istituzioni siano al nostro fianco”.
Lo Sheraton di Firenze è oggi di proprietà della Fga (Fezia Grandi Alberghi), società che possiede anche altre strutture alberghiere in Italia (come l’Ergife di Roma) e che fa capo a Giovanni Fezia. Ha subito negli anni un drastico ridimensionamento del personale, passato da 150 a circa 60 occupati.