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Limosani nuovo direttore artistico della Notte Bianca di Firenze

FIRENZE – Tra meno di due mesi – tra il 30 aprile e il primo maggio prossimi – a Firenze tornerà la Notte Bianca. Fedele a una linea di discontinuità (chissà poi perché?), anche quest’anno il Comune di Firenze cambierà direttore artistico della manifestazione. A sostituire Manu Lalli, che lo scorso anno, pur nel bailamme delle tante iniziative ottenne un buon successo, sarà il creativo Felice Limosani, 45enne, pugliese di nascita ma ormai fiorentino d’adozione, che si autodefinisce un “contastorie” (storyteller nella lingua dei creativi d’Italia) e che si identifica in Roberto Benigni. Non nel senso che cita Dante a memoria, canta sommessamente Mameli o drammatizza la Costituzione. Bensì nel mantenere il proprio cervello pulito per permettere alle idee, che sono nell’aria, di arrivare sino a lui.

Sono parole sue, così come quelle, ben più preoccupanti – si fa per dire – che introducono al suo sito web e che vengono attribuite a un giornalista che aveva finito d’intervistare il creativo di Rignano Garganico, vicino Manfredonia: “Sig. Limosani, non ho capito esattamente cosa fa ma complimenti perché lo fa benissimo”.

Ecco, la prossima edizione della Notte Bianca di Firenze sarà diretta dall’autore della videoproiezione che la scorsa primavera accompagnò la sfilata dei modelli di Ferragamo al Louvre, e che quindi è abituato a lavorare sull’attimo di percezione del tutto. Per esempio, lui che si è fatto le ossa negli ambienti visual delle discoteche più intriganti, poi è approdato al patinatissimo modo delle griffe internazionali, ma si è concesso divagazioni anche in altri settori espressivi: per esempio si deve a lui la “traduzione” in fumetto di Morgan (il giudice di “X Factor”) così come il progetto “Il sole sui tetti” del giugno 2011, progetto di cultura contemporanea (e di comunicazione) che, come il neon di Nannucci (All art has been contemporary) e il teschio brillante di Hirst (in mostra nello spazio attiguo dello Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio), ha avuto bisogno dell’architettura medievale, rinascimentale e tardo-cinquecentesca di una città come Firenze per avere una dignità artistica, che altrove probabilmente sarebbe stata di livello inferiore.

Ancora Felice Limosani non è stato presentato ufficialmente alla stampa, ma l’incarico è suo e sta cominciando adesso a mettere insieme ai vari tasselli del puzzle festaiolo di fine aprile.

L’impresa non sarà facile: tra l’altro la presentazione delle offerte per valorizzare i tanti angoli della città puntando ancora una volta sul contemporaneo, scade il 27 marzo. Dopodiché, se sarà confermata la cifra dell’anno scorso (quella del 2013 ancora non è stata ufficializzata), Limosani avrà a disposizione non più di 260mila euro per condurre la fantasia al potere di Firenze per una notte. Di certo il colore, che contraddistingue le attività di Limosani, sarà uno dei lait motiv della festa.

Ecco, fantasia e colore, due “certezze” di cui Firenze ha un gran bisogno dopo un periodo ormai troppo lungo di grigia mediocrità.

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