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L’ospedale Meyer: “Ma non c’è nessun rischio per i malati”

L'ingresso del nuovo ospedale pediatrico Meyer di Firenze
L’ingresso del nuovo ospedale pediatrico Meyer di Firenze

“Nessun rischio per i bambini ricoverati”. Interviene la direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer dopo l’odierna denuncia di FirenzePost (vedi) che segnalava la chiusura di alcuni reparti, dopo che era stato individuato un germe nell’impianto di condizionamento in alcune stanze.

Si tratta di una muffa del genere “asperigillus” che può creare disturbi alle vie respiratorie. La particolarità è che è stata individuata nei filtri dell’impianto di aereazione delle camere sterili dove sono ricoverati i bambini dopo un trapianto di midollo osseo e quelle “di isolamento” per i piccoli pazienti affetti da malattie infettive. Bambini che rispetto agli altri hanno difese organiche ben più ridotte.

Non esiste alcun rischio per i pazienti attualmente ricoverati in seguito all’aumento della carica biologica rilevata in uno dei settori dell’ospedale Meyer – dice l’Azienda in un comunicato – né risulta alcuna situazione di infezione o danno per i pazienti. La situazione è comunque in corso di radicale soluzione”.

La “scoperta” del germe è stata fatta durante un controllo periodico ai filtri dell’aria condizionata. Immediato il trasferimento dei ricoverati (circa una quindicina) in un’altra ala dell’ospedale e avviata l’attività di “sanificazione” dell’impianto di condizionamento. L’intervento, a quanto di apprende, dovrebbe concludersi entro questa settimana. Nei primi giorni della prossima settimana saranno effettuati i controlli ambientali per verificare il ripristino della condizioni igieniche ottimali.

“La garanzia per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari – si legge nella nota della direzione del Meyer – è un obiettivo prioritario che giustifica i moderati disagi che si verificheranno in questi giorni, in termini di posticipazione di alcuni ricoveri programmati”.

Questo è quanto dice l’Azienda, che conferma il fatto, dando positive rassicurazioni sulla salute dei pazienti. Resta però irrisolta la domanda già avanzata da FirenzePost sul perché stanze ospedaliere così particolari (come quelle asettiche e quelle di isolamento) debbano aver un impianto di areazione in comune con altri reparti, anziché essere completamente autonome anche sotto questo aspetto.

Sarebbe opportuno che il direttore generale dell’Aou Meyer, Tommaso Langiano, potesse dare altrettanta rassicurazione anche sotto questo aspetto. FirenzePost è a disposizione per ospitare ogni commento al riguardo. L’Azienda unilateralmente definisce poi “moderato” il disagio procurato ai piccoli pazienti e ai genitori, soprattutto a quelli che aspettano un ricovero. Probabilmente i diretti interessati la pensano in maniera diversa.


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Sandro Addario

Giornalista

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