Lite Pd sul relitto della Costa Concordia
FIRENZE – Il relitto della Costa Concordia, naufragata a largo del porto dell’Isola del Giglio venerdì 13 gennaio 2012, una volta messo in linea di galleggiamento, sarà rimorchiato nel porto di Piombino per lo smaltimento. La decisione ufficiale è stata presa oggi dal consiglio dei ministri su proposta del ministro del’Ambiente, Corrado Clini.
Una decisione attesa da tempo, quella del porto di destinazione, che ha partorito da tempo una guerra politica e territoriale in Toscana e non solo. E che oggi è sfociata in uno scontro tutto interno al Partito Democratico, che vede da una parte i renziani, a iniziare dal parlamentare della Lucchesia Andrea Marcucci, e dall’altra parte i “bersaniani” a iniziare dal segretario regionale, originario proprio di Piombino, Andrea Manciulli.
“La scelta di indicare il porto di Piombino come destinazione per lo smaltimento della Costa Concordia non rientra nell’ordinaria amministrazione, ma si tratta di una scelta politica ben precisa. Il Quirinale valuti se il governo dimissionario è nella posizione di poterla prendere“, avevano avvertito in mattinata i parlamentari del Pd Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Andrea Marcucci.
Ma secondo i renziani del Pd la questione non è solo di tempi. “Per poter portare il relitto della Concordia a Piombino – spiegano gli esponenti del Pd – occorrono ingenti lavori di adeguamento del porto, che potrebbero durare circa un anno, secondo quanto riportato dalla stampa. Ciò significherebbe che la nave rimarrà almeno fino al prossimo inverno sul mare del Giglio. L’adeguamento di Piombino comporta, inoltre, altissimi costi, si parla di circa 150 milioni di euro. Altro elemento da considerare è il rischio ambientale: scavare per 15 metri in un porto industriale come quello di Piombino significa incontrare chissa’ quali tipi di rifiuti. La scelta del porto per la destinazione del relitto è rimasta bloccata per un anno e l’accelerazione avviene a pochi giorni dal possibile insediamento di un nuovo governo”.
Parole mal digerite dai vertici toscani del partito. “Quella che arriva oggi dal Consiglio dei ministri è una buona notizia per Piombino e per la Toscana, non comprendiamo per questo le posizioni contrarie che sono state espresse in queste ultime ore“, ha detto senza giri di parole Manciulli. Anche secondo Silvia Velo, depuata democrat della Val di Cornia, ”la decisione è apprezzabile e risponde alla necessità di rimuovere il relitto, come richiesto dalla comunità del Giglio, di rimuoverlo in sicurezza nel porto più vicino e dove la presenza delle acciaierie garantisce tutte le competenze necessaire per la fase di smantellamento”. Infine il governatore Enrico Rossi: ha contribuito non poco nell’indirizzare la decisione dell’esecutivo, per questo la considera una buona notizia. Che incredibilmente però ha creato l’ennesima lacerazione nel Partito democratico toscano.