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Se lo Stato è inquilino di se stesso

Vigili del Fuoco FirenzeUn ente pubblico che paga l’affitto ad un altro ente pubblico è qualcosa che non torna. Tanto più in tempo di risparmi per la spesa pubblica, anzi di “spending rewiew” per chi non riesce a usare l’italiano. Gli esempi non mancano né, per trovarli, bisogna andare lontano.

A Firenze succede che i Vigili del Fuoco sono inquilini della Provincia. Non a titolo gratuito, come si potrebbe immaginare, ma pagando un sostanzioso canone di affitto per l’utilizzo della storica caserma di via La Farina. È la sede della centrale del 115, il distaccamento più importante tra quelli sparsi in tutta la provincia di Firenze.

Ripercorriamone la storia per tentare di capire il caso. I pompieri arrivano in quella caserma nel 1924, dopo aver lasciato la vecchia sede in Palagio di Parte Guelfa nel cuore del centro storico. Fino al 1939 sono “pompieri civici” alle dipendenze del comune, come pure comunale è la sede centrale che li ospita. Dopo quell’anno la competenza antincendio passa allo Stato e viene costituito il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Questi si ritrovano statali, mentre la competenza per le gestione di caserme e personale impiegatizio passa alle province.

Si arriva agli anni ’80 quando per le province stesse decade questo compito. Una parte del personale resta dipendente dell’amministrazione provinciale con altre mansioni, altri diventano dipendenti statali come i colleghi in divisa. Ma la caserma di via La Farina non viene ceduta allo Stato. La provincia se la tiene per sé e si fa pagare un affitto. Un puro principio capitalistico applicato al pubblico. Gli anni passano, le giunte e i politici cambiano, ma l’affitto resta.

Ed eccoci ai giorni nostri, con una situazione che ha dell’insostenibile. Mentre i pompieri faticano spesso a coprire i turni per carenze di organico, come pure talvolta a rifornirsi del necessario per la normale operatività, pare che almeno 150.000 euro di canone di affitto escano ogni anno dal loro bilancio per finire in quello del “padrone di casa”. Sembra inoltre che la Provincia, per far fronte alle proprie esigenze di bilancio, abbia chiesto un sostanziale aumento del canone. Più soldi pubblici insomma per pagare un ente pubblico.

Se si aggiunge, a quanto risulta a Firenze Post, che altri edifici occupati dai Vigili del Fuoco a Firenze sono in affitto da privati con canoni ancora maggiori, il quadro che ne esce non è confortante.

Quanti soldi (veri) si potrebbero risparmiare se i pompieri fiorentini potessero usufruire di sedi che appartengono allo Stato, quindi a sé stessi? Quanto ne guadagnerebbe l’efficienza operativa, finora affidata in larga parte solo alla buona volontà e allo spirito di sacrificio dei singoli, dal capo squadra al semplice vigile?

La caserma di via La Farina, per citare il caso più emblematico, è stretta da tempo tra due problemi: l’affitto da pagare e la vetustà degli ambienti. Se poi si aggiunge che è in una zona circondata da palazzi, dove le sirene e gli allarmi non riempiono di gioia gli abitanti, il quadro è abbastanza completo.

Da tempo si sta cercando una nuova sede (questa volta “statale”) che possa coprire la zona centro sud di Firenze e che sia di facile agibilità per l’uscita dei mezzi di soccorso. Ex caserme vuote o semivuote, ad esempio, in città non ne mancano. Ma qui si innesta un vorticoso rimbalzo di competenze tra Difesa-Demanio-Provincia-Comune-Provincia-Demanio-Difesa. Ognuno con le proprie ragioni. Ma di fatto non succede nulla.

Non si sa quando la questione dell’affitto alla Provincia da parte dei pompieri potrà avere un positivo epilogo per le tasche dei cittadini. Pare, secondo i più realisti, che bisognerà attendere la soluzione radicale del problema: la soppressione, anche se finora solo annunciata, delle Provincie italiane.


Sandro Addario

Giornalista

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