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Betori

“Al Convegno di Firenze nel novembre 2015 Papa Francesco sarà nostro ospite”

Giuseppe Betori già a Roma per il Conclave
Giuseppe Betori già a Roma per il Conclave

FIRENZE – “Il nome di Francesco è un nome impegnativo nella storia della Chiesa, però questo esprime anche il coraggio del nuovo papa, che non teme di mettere in rilievo anche nella scelta del nome il bisogno di sorreggere questa Chiesa nel nostro tempo attraverso la sua opera e l’opera anche di tutti noi. Allo stesso tempo questo nome ha dei risvolti che toccano il cuore, sia il mio come umbro ovviamente legato particolarmente a Francesco, ma anche a tutta la Toscana perche’ Francesco ha rappresentato molto, sia con la sua persona che con i suoi figli, una presenza vivificante dal punto di vista spirituale e sociale per la nostra terra. Lo sentiamo particolarmente vicino anche in questa scelta del suo nome”. Con queste parole, il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, commenta l’elezione al soglio pontificio di papa Bergoglio.

”Non avevo mai avuto modo di incontrare il cardinale Bergoglio prima di questo periodo, ma nei giorni delle Congregazioni e del Conclave – racconta Betori in un’intervista esclusiva all’emittente cattolica Radio Toscana – ho avuto diverse occasioni di avvicinarlo e sono sempre stato trattato con fraternita’ da lui. Egli tra l’altro mi ha confidato di non aver mai visitato Firenze, che pur ha definito una citta’ piena di bellezza e allora io l’ho invitato, eravamo ancora prima della sua elezione, a venire come mio ospite a Firenze. Poi dopo che e’ stato eletto, quando i cardinali hanno espresso a lui la loro obbedienza, mi sono preoccupato di ricordagli che un invito al Papa per Firenze c’era gia’: nel novembre 2015 per il convegno delle chiese in Italia egli sara’ nostro ospite della Chiesa e della citta’ di Firenze”.

Bergoglio ”soprattutto ha manifestato all’interno degli interventi del pre-conclave una grande chiarezza, lucidita’ spirituale e pastorale nell’affrontare i problemi della Chiesa di oggi. Questo Papa – osserva Betori – si pone nella tradizione degli ultimi grandi pontefici che da 150 anni ad oggi hanno arricchito la storia della Chiesa, mostrando egli un profilo altissimo da un punto di vista spirituale, una grande sensibilita’ ecclesiale e missionaria, un’attenzione alle condizioni del mondo soprattutto dei piu’ poveri. Mi piace sottolineare che in questo primo contatto con il suo popolo, con la sua Chiesa si e’ mostrato in tutta la sua umanita’ disarmante, ma allo stesso tempo ricca e anche con un preciso volto di spiritualita”’.

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