La Finanza pronta a ispezionare le Asl della Toscana
FIRENZE – La Guardia di Finanza è pronta ad ispezionare i bilanci delle Asl della Toscana. “Dopo le indagini effettuate prima a Massa e poi, più di recente, a Siena e Pistoia il filone investigativo non si è esaurito. In questi giorni sono in corso ulteriori acquisizioni di atti e documenti che riguardano altre Asl. Per quanto ci riguarda siamo pronti a procedere a verifiche e ispezioni”. Lo ha detto stamani il generale Giuseppe Vicanolo, comandante della regione toscana della Guardia di Finanza, nel corso della conferenza stampa sul “Bilancio 2012 della lotta alla criminalità economica in Toscana”
Il riferimento, esplicito, è al capitolo della tutela della spesa pubblica. Partiti dall’arresto per falso in bilancio dei due direttori generali e del direttore amministrativo pro tempore della Asl di Massa per aver occultato costi per 216 milioni (riducendo così nel bilancio le perdite dell’azienda), le Fiamme Gialle hanno esteso analoghe indagini anche nelle Asl di Siena e Pistoia. Nella prima si ipotizza un buco di 10 milioni, nella seconda sono sotto esame i bilanci contabili 2010 e 2011.
Sempre in tema di spesa pubblica, Vicanolo ha ricordato l’inchiesta che ha portato all’arresto, nel settembre scorso, del professor Paolo Macchiarini dirigente del Reparto di Chirurgia toracica dell’Ospedale Careggi di Firenze, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per tentate truffe aggravate e concussione. Come pure l’arresto del professor Mario Dini, primario del Reparto di Chirurgia plastica e ricostruttiva sempre di Careggi, per corruzione e concussione, peculato ed abuso d’ufficio.
Complessivamente nel 2012, sul fronte della spesa pubblica, sono state accertate in Toscana truffe 222 milioni, triplicate rispetto alla cifra del 2011. La parte del leone lo fa il “buco” di bilancio dell’Asl di Massa con 216 milioni, ma non mancano altri episodi di dirigenti e funzionari di strutture pubbliche e private, coinvolti in casi di corruzione e distrazione, ad esempio, di fondi europei. Non meno gravi le cosiddette “frodi diffuse” che riguardano falsi invalidi (17 casi), dipendenti pubblici assenteisti, eredi di persone decedute di cui incassano la pensione (12), finti poveri (983) che ottengono esenzioni e prestazioni agevolate.
“La Toscana non è terra di mafia, ma di colonizzazione mafiosa questo sì” ha poi detto il generale Vicanolo, parlando della lotta alla criminalità organizzata. Sono 126 le persone denunciate alla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, di cui 11 tratte in arresto. È stata individuata la presenza del clan dei Casalesi a Firenze e Viareggio, le ingerenze del clan camorristico Terracciano nel sistema economico in provincia di Firenze e la presenza d’imprese a partecipazione mafiosa a Lucca. Tutte operazioni già note alla cronaca nel 2012 ma che riassunte in un unico contesto, come quella della relazione annuale della GdF regionale, assumono un contesto ancora più significativo.
In tema di contraffazione e contrabbando, Vicanolo ha osservato che “la fabbrica del falso, nonostante la crisi, non si è fermata ma anzi ha incrementato l’erosione di fette di mercato più consistenti”. I sequestri di merce (27 milioni di valore) sono aumentati di un terzo rispetto al 2011. Il danno inflitto ai falsificatori (il cosiddetto “lucro cessante”) è pari a circa 83 milioni. Da ricordare la scoperta di un container proveniente dalla Cina con mobili per ufficio, all’interno dei quali c’erano scatoloni con oltre 2 milioni di biglietti falsi per la tratta ferroviaria da Roma Termini all’aeroporto di Fiumicino. Qualora immessi nel circuito di vendita avrebbero fruttato oltre 28 milioni di euro.
Triplicati gli arresti (49 rispetto ai 18 del 2011) e sequestrati beni patrimoniali per 11 milioni nelle attività di contrasto all’usura e ai reati finanziari. Denunciati 31 usurai, di cui 11 tratti in arresto. Sono, invece, 206 le persone indagate per bancarotta fraudolenta, di cui 34 arrestate.
Scarica il testo integrale del “Bilancio 2012 della lotta alla criminalità economica in Toscana”a cura della Guardia di Finanza