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Cala il numero delle imprese in Toscana

Peretola, vince la battaglia contro la malattia ma viene licenziato

La denuncia dei sindacati dell'aeroporto Vespucci: il caso di un uomo che ha sconfitto la malattia ma ha perso il lavoro
La denuncia dei sindacati dell’aeroporto Vespucci: il caso di un uomo che ha sconfitto la malattia ma ha perso il lavoro

FIRENZE – Un’altra storia di disoccupazione, un’altra storia di dolore. Stavolta però è diverso, perché il protagonista della vicenda è un uomo che è appena riuscito a sconfiggere la malattia e che si è ritrovato, improvvisamente, senza lavoro.

A denunciare il caso, sono i sindacati Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl dell’aeroporto Vespucci di Peretola: l’uomo, affetto da una grave patologia, è stato licenziato dalla sua azienda per soli 9 giorni di assenza oltre i termini consentiti dal contratto e adesso le sigle sindacali chiedono alla struttura, la Giaccheri – che ha in appalto i servizi di stivaggio, nastro bagagli e pulizia degli aeromobili nello scalo fiorentino – di revocare il provvedimento.

Il dipendente, assunto da anni a tempo indeterminato, sarebbe dovuto rientrare al lavoro domani: proprio quando il peggio sembrava essere passato – grazie anche all’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto -, ecco piombare su di lui la notizia del licenziamento.

“Non è accettabile tutto questo”, tuonano i sindacati. “Tra l’altro – fanno notare – in questo periodo la Giacchieri ha anche affidato il lavoro a un’altra ditta, la Servizi Integrati, con il passaggio di tutti i dipendenti alla nuova ditta. Tutti tranne quello malato, che così supera l’anno di assenza (in caso di passaggio il periodo si sarebbe azzerato) e viene licenziato. Oltretutto – aggiungono – sarebbe bastato metterlo in aspettativa non retribuita e, per soli 9 giorni, avrebbe conservato il suo lavoro”.

Di qui, la richiesta a Giacchieri – che ancora non ha sostituito il lavoratore licenziato – affinché ci ripensi e torni sui propri passi.

“Non è in discussione – dicono – il fatto che la Giacchieri abbia il diritto, a norma di legge, di licenziarlo. E’ in discussione l’umanità di un simile provvedimento nei confronti di un lavoratore che dopo aver affrontato una dura battaglia contro la malattia si vede – concludono i sindacati – cacciato dal posto di lavoro”.


Giulia Ghizzani

Giornalista

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