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Binari sconnessi lungo la tramvia, si stacca una fascia di protezione

Un tratto della tramvia in via del Sansovino a Firenze
Un tratto della tramvia in via del Sansovino a Firenze

FIRENZE – “I binari della tramvia lungo via del Sansovino sono rotti. Sembrano tagliati a metà”. La preoccupata segnalazione di un lettore non lascia spazio a dubbi, come pure la foto che manda al nostro giornale. “Percorro tutti i giorni quella strada – ci dice – e spesso mi devo fermare al semaforo rosso dopo piazza Batoni verso il ponte alla Vittoria. Ho fatto fatica a credere ai miei occhi. La tramvia transitava regolarmente, ma vedere i binari in quelle condizioni non mi ha lasciato per nulla tranquillo”.

Siamo andati a verificare, trovando conferma che la segnalazione aveva un fondamento. Già a distanza di qualche metro si nota una linea che corre lungo i binari, come se il ferro fosse addirittura “incrinato”. Lo spettacolo in effetti non è rassicurante. Passano alcuni convogli ad andatura regolare. Nessun rumore particolare.

Il binario
Il binario “sconnesso” è visibile dalla strada

Macchina fotografica alla mano cerchiamo di capire di che si tratta. A poca distanza si vede che la “spaccatura” aumenta di diversi millimetri. A un certo punto si notano due giunti, pressoché invisibili dalla strada anche per l’erba che si è sviluppata in mezzo alla massicciata.

È il segnale che speravamo di trovare perché quelle giunture tengono insieme una sorta di fascia che corre lungo la parte esterna del binario. Quindi non è il binario, apparentemente, ad essere rotto, ma questa “banda laterale” che si sta staccando sempre più dalla rotaia, probabilmente per il caldo e l’usura.

Le giunture che uniscono una fascia di protezione lungo il binario che si sta consumando
Le giunture che uniscono una fascia di protezione lungo il binario che si sta consumando

E qui sta il punto. Questa fascia esterna, con tutta probabilità, è stata messa per proteggere il binario da qualcosa. Lo isola. Forse, azzardiamo, da una possibile dispersione di corrente elettrica, quella che arriva dalla linea aerea (il pantografo del tram) e scarica a terra, permettendo ai convogli di marciare lungo le rotaie?

Ora se questa fascia, con il tempo e l’usura, si consuma e comincia a staccarsi dal binario, che conseguenze ci possono essere? Se c’è anche una minima dispersione di corrente (e la corrente, anche a bassa tensione, come si sa è comunque corrosiva) ci possono essere rischi o per le rotaie o per le infrastrutture vicine alla sede stradale? I nostri lettori vorrebbero dalle autorità competenti una sollecita e tranquillizzante risposta.

Non si tratta, come sembra, di un binario rotto ma di un binario “scoperto” questo sì. In tema di sicurezza crediamo non faccia troppa differenza.


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Sandro Addario

Giornalista

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