“La crisi del Maggio Musicale? Colpa dei tagli al Fus”. Acceso dibattito in Consiglio comunale
FIRENZE – Tutta colpa dei tagli al Fus (il Fondo unico per lo spettacolo): sarebbe questa la causa principale della crisi del Maggio musicale fiorentino. Almeno secondo la giunta Renzi, che attraverso il vicesindaco Stefania Saccardi ha ripercorso, oggi pomeriggio in aula, l’iter economico-strutturale dell’Ente lirico, puntanto il dito contro le sforbiciate al contributo statale. “Se il Fus fosse rimasto ai livelli del 2009 – ha ripetuto più volte Saccardi – il Maggio non si troverebbe nella difficile situazione in cui, al contrario, si trova oggi. Nel 2009 il contributo – ha specificato il vicesindaco – ammontava a 21,5 milioni di euro. La cifra è scesa poi nel 2010, arrivando a 15,7 milioni di euro, per poi risalire a 16,9 milioni nel 2011. Nel 2012 la somma erogata è stata pari a 15,2 milioni di euro durante il Governo Monti. Già nel 2010 la realtà del Maggio – ha affermato – poteva essere commissariata”.
“Nel 2009 si è insediata questa giunta, che si è trovata di fronte un panorama complesso, con una situazione debitoria difficile. I dipendenti a tempo indeterminato erano 404 unità: questi sono passati a 358 nel 2012. Anche il sostegno economico dell’amministrazione – ha specificato Saccardi – è aumentato notevolmente, malgrado il taglio delle risorse pubbliche. Su questo fronte non si può dire non sia stato fatto nulla di positivo dal Comune”.
La carenza attuale del Maggio ammonta a 3 milioni di euro all’anno: una cifra significativa che, tuttavia, vede la giunta impegnata costantemente nel tentativo di ripianare i conti, come tiene a precisare Saccardi. “Al 31 dicembre 2012, il costo del personale era pari a 23 milioni e 170mila euro, contro i circa 28 milioni e mezzo del 2008 – ha concluso il vicesindaco – I numeri parlano di un intervento attivo da parte di Palazzo Vecchio per salvare il Maggio. Credo che, grazie anche al lavoro del commissario Bianchi, si possa ripartire tutti insieme”.
Niente da fare, però, per il Pdl: per i consiglieri la diminuzione progressiva del Fus non rappresenterebbe la chiave di lettura della crisi profonda dell’Ente lirico. Anzi, il sindaco Renzi – ha attaccato oggi il capogruppo Stella – dovrebbe chiedere scusa ai cittadini e farsi carico della responsabilità politica relativa al “fallimento delle sue scelte sul Maggio. Siamo stanchi di sentire il solito ritornello che i bilanci sono in perdita perché è diminuito il Fus: ricordiamo che il Fus è diminuito per tutti i teatri, ma l’unico che rischia di chiudere è il Maggio. Esiste quindi – hanno aggiunto gli esponenti del Pdl – un fallimento politico: quello del sindaco. Per aver scelto la Colombo. Renzi verrà ricordato come il sindaco che ha commissariato il Maggio. Siamo consapevoli che il disastro economico del Maggio ha radici antiche, parte dal ’99 e sempre con amministrazioni di centrosinistra, ma il sindaco dal 2009 ad oggi ci ha messo del suo. Primo perché ha sempre spacciato illusioni, come la certezza di raggiungere il pareggio di bilancio. Poi per essersi affidato ad un manager, la sovrintendente Colombo, inadeguata al ruolo”.
La seduta odierna del Consiglio comunale si è aperta come sempre con la comunicazione del presidente e le domande di attualità. Durante lo svolgimento dei lavori è stato inoltre dato il via libera all’apertura della sede fiorentina di Eataly, la celebre catena alimentare per la vendita e la promozione dei prodotti tipici di alta qualità. La delibera per la realizzazione del polo del gusto in via Martelli nei locali dell’ex libreria è stata approvata dall’assemblea con 28 voti favorevoli.
Il format di Eataly, che ha 9 punti vendita in Italia, oltre che in Usa e in Giappone, sarà appositamente sviluppato in modo da garantire il rispetto della disciplina di tutela (prevista dal Piano regolatore) negli spazi che ospitavano la libreria, dove la funzione commerciale non potrà superare il 30% della superficie. Quindi il progetto vuole integrare la somministrazione con un insieme di funzioni di carattere formativo e divulgativo, articolate in percorsi e spazi dedicati alla didattica, alla degustazione ed alla lettura sul tema della cultura enogastronomica italiana, fiorentina e toscana. La delibera è stata approvata con l’emendamento voluto dalle commissioni urbanistica, cultura, sviluppo economico e lavoro e punta sull’aspetto occupazionale affinché venga garantito il riassorbimento dei lavoratori della ex Martelli.