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Papa Francesco

L’intronizzazione di Papa Francesco con le Chiese ortodosse

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FIRENZE – L’impegno ecumenico è stato uno degli ambiti in cui il pontificato di Benedetto XVI ha impegnato grandi energie.

Nel libro-intervista di Peter Seewald “Luce del Mondo”, Papa Ratzinger dice: “Il luogo in cui… siamo più a casa nostra di altri e in cui abbiamo maggiori speranze di incontrarci è l’Ortodossia…..Cattolici e ortodossi hanno la stessa struttura fondamentale della Chiesa delle origini, quindi è naturale che io mi batta in modo particolare per questo incontro”.

Alla messa di inizio pontificato di Benedetto XVI non c’era nessun capo delle Chiese ortodosse, invece, stamani, 19 marzo 2013, alla celebrazione per papa Francesco parteciperanno due dei maggiori leaders delle Chiese ortodosse: Bartolomeo I, il patriarca ecumenico di Constantinopoli, e Sua Beatitudine Thicon (Mollard), Arcivescovo di Washington, metropolita di tutta l’ America e Canada, il nuovo Primate dal 2012.

Per il patriarca ecumenico di Constantinopoli, l’ultimo atto di presenza all’insediamento del vescovo di Roma, si doveva far risalire a prima dello scisma, tra Chiesa di Roma e la Chiesa d’oriente, il 1054. Bartolomeo, l’attuale primate della Chiesa greca ortodossa a Constantinopoli, è considerato un «primus inter pares» tra i 14 patriarchi orientali.

Il 26 novembre del 2006, a Istanbul, Bartolomeo e Benedetto XVI sottolinearono la volontà di proseguire nel cammino ecumenico, e firmarono la “Dichiarazione comune”. Bartolomeo, disse: ” è nostra comune volontà di continuare, senza tentennamenti, il nostro cammino, nello spirito di amore e fedeltà, verso la verità del Vangelo e nella comune tradizione dei santi Padri, per restaurare la piena comunione delle nostre Chiese”.

I risultati di quel cammino siederanno domani alla sinistra del grande altare di fronte a san Pietro.

Oltre ai due primati ci saranno, come delegati delle altre ortodossie: Hilarion Alfeyev, capo del dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, secondo solo al patriarca di Mosca, Kirill, il metropolita di Pergamo, Chiesa ortodossa greca, Ioannis Zizioulas, il metropolita, ortodosso greco, dell’Argentina Tarassios e il metropolita della arcidiocesi greca ortodossa per l’Italia, Gennadios.

“..in questo nuovo avvicinamento diviene visibile la nostra comune responsabilità per il mondo. Essere insieme è della massima importanza nella crisi dei popoli”, questo l’augurio di Ratzinger, sempre nelle pagine di “Luce del Mondo”; papa Bergoglio ora deve coltivare questa grande sfida.

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