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L'assemblea dei lavoratori di Careggi insieme alle sigle sindacali Fials, Uil, Cobas e Usi

Lavoratori di Careggi: “Incateniamoci contro i nuovi turni”

L'assemblea dei lavoratori di Careggi insieme alle sigle sindacali Fials, Uil, Cobas e Usi
L’assemblea dei lavoratori di Careggi insieme alle sigle sindacali Fials, Uil, Cobas e Usi

FIRENZE – E’ stata un’assemblea partecipata quella che oggi, mercoledì 20 marzo, ha animato l’aula magna delle Cliniche mediche. Dopo aver incassato 1.333 “no” – in seguito al referendum abrogativo della scorsa settimana relativo alla proposta del nuovo orario da parte della Direzione aziendale e firmato soltanto da un’ala dei sindacati Cgil, Cisl e Usb (quella in sostanza che il direttore Valtere Giovannini ha deciso di sostenere creando di fatto una spaccatura tra le rappresentanze sindacali) – i lavoratori di Careggi, infermieri, tecnici e personale dell’assistenza – sostenuti da Fials, Uil, Cobas e Usi – hanno deciso di intraprendere una nuova forma di lotta. Formeranno un cordone umano incatenato ai piloni del NIC (Nuovo Ingresso Careggi) per impedire simbolicamente l’ingresso in ospedale. La data per l’iniziativa è ancora da definire ma il messaggio è forte e chiaro: “la firma sull’accordo delle nuove turnazioni non è legittima in quanto non espressione della Rsu mai riunitasi al proposito”.

Nel corso dell’assemblea sono poi stati affrontati i temi caldi dell’orario, delle ferie imposte e dei rientri obbligatori in assenza di personale “per i quali dovrebbe essere presente un ordine di servizio che l’Azienda non produce mai preferendo esercitare pressioni psicologiche sul personale”. E’ emersa, poi, la vicenda di un infermiere che al termine del suo orario di servizio si è visto imporre l’obbligo di rimanere a lavorare; e di fronte all’assenza dell’ ordine di servizio e al suo rifiuto, è stato sottoposto a procedimento disciplinare.

La prossima settimana una delegazione di lavoratori e sindacalisti porteranno le 1.342 schede al direttore generale di Careggi Valtere Giovannini, all’Assessore alla Sanità Luigi Marroni e al Presidente della Giunta Enrico Rossi.


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stefania ressa

Giornalista

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