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Il teatro del Maggio Musicale fiorentino verso la catastrofe

Sindacati sul Maggio: “tavolo di confronto urgente e verifica dei dati”

Il teatro del Maggio Musicale fiorentino verso la catastrofe
Il teatro del Maggio Musicale fiorentino verso la catastrofe

FIRENZE – Sono trascorsi ormai 11 giorni dei 50 dati come scadenza per la chiusura del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Un countdown spaventoso prima che la catastrofe (annunciata) mandi a casa le rappresentanze dei lavoratori, ancora in attesa di essere convocati dal commissario straordinario.

“Di fronte alla prospettiva di definiva chiusura del Teatro, con la conseguente perdita di una delle migliori eccellenze italiane in ambito culturale e la messa sul lastrico di centinaia di famiglie, colpisce il silenzio del Governo, della Regione Toscana e del Comune di Firenze – si legge in un comunicato diffuso da Uil -. Paradossalmente oggi apprendiamo che la Provincia non rinnoverà alla Fondazione il contributo annuo di 1.150.000 euro, in contrasto con gli impegni presi in questi anni, ribaditi in ogni occasione, aggravandone ulteriormente la già drammatica situazione”.

“In questo contesto – prosegue la nota – stridono le notizie apparse sulla stampa riguardo l’ingente investimento, ad opera delle stesse istituzioni di cui sopra, per la costruzione della piazza più grande della città e per il completamento parziale del Nuovo Teatro di cui in ogni caso, come affermato dal Commissario Francesco Bianchi, la Fondazione non potrà accollarsi i costi di gestione”.

Le organizzazioni sindacali chiedono con urgenza la convocazione di un tavolo di confronto aziendale per verificare i dati esposti dal Commissario, e contemporaneamente l’apertura di una discussione con le istituzioni che allontani lo spettro della chiusura e crei le condizioni di un effettivo rilancio, “consapevoli che non si può addossare ai lavoratori, che provengono già da due anni di sacrifici – conclude il comunicato – la responsabilità o meno della chiusura del Teatro. Responsabilità che, d’altronde, dovrebbe ricadere su chi ha gestito il Teatro in questi ultimi due anni. Per questo chiediamo l’applicazione dell’art.21 comma 5 della legge 367 del 1996, che te- stualmente recita: “spetta ai commissari straordinari l’esercizio dell’azione di responsabilità contro i componenti del disciolto consiglio di amministrazione, previa autorizzazione del- l’autorità di governo competente in materia di spettacolo”.


stefania ressa

Giornalista

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