Trasporto pubblico, è sciopero “a metà”: niente paralisi del traffico
FIRENZE – E’ uno sciopero a metà, quello che sta andando in scena in queste ore a Firenze. Nonostante le mobilitazioni dei giorni scorsi, e le forti aspettative da parte della categoria, evidentemente non tutti gli autoferrotranvieri hanno deciso di incrociare le braccia per 24 ore e di protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale. Le cifre relative alle percentuali di adesione per adesso parlano chiaro: la Filt-Cgil nazionale comunica che nel capoluogo toscano lo stop sta riguardando il 50% dei bus in città e l’80% dei mezzi extraurbani.
Anche i sindacati locali riportano però numeri simili: secondo le loro stime, sarebbe infatti del 55-60% (con punte del 65% a Pisa e Livorno), la partecipazione media in Toscana allo sciopero nazionale del Tpl indetto per oggi. Nelle varie città, il comparto sta rispettando le fasce orarie di garanzia del servizio, anche se alcuni mezzi stanno comunque circolando fuori dagli orari di salvaguardia.
E’ l’amaro in bocca, per il momento, a farla quindi da padrone. Le previsioni parlavano infatti di una protesta compatta e unitaria, come era stata pensata e annunciata da tutte le sigle sindacali del trasporto pubblico (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal). Invece, ad ora, il blocco della città non c’è stato e grandi disagi non si sono registrati. Intorno alle 16, su viale Matteotti, si sono verificati soltanto alcuni rallentamenti: niente di preoccupante per una città dalla viabilità complessa come Firenze. La vera prova del nove, ad ogni modo, ci sarà forse stasera, nell’orario di uscita da lavoro dei cittadini.
Ma non è tutto. Perché anche sui numeri pare non esserci completo accordo. Per la Faisa Cisal, infatti, i dati dell’adesione a Firenze sarebbero addirittura più bassi di quelli forniti, perché solo in Ataf la percentuale si aggira intorno al 36-40%. ”A Firenze il dato è scandaloso – commenta Americo Leoni della Faisa Cisal – In Ataf oggi le adesioni allo sciopero non raggiungono il 40%. Molti lavoratori non hanno creduto nella protesta dicendo che in mancanza di un governo era inutile scioperare. Questo è però un errore madornale. Oggi protestiamo per il rinnovo del contratto nazionale e il rinnovo non lo fa un Governo ma le associazioni datoriali – termina – del trasporto”.