Il piano B dei renziani: mini-governo ed elezioni con Matteo candidato. Rossi: scelta suicida
FIRENZE – “Se il Capo dello Stato chiede un governo istituzionale del Presidente, Pd e Pdl non possono fare i capricci”. L’intervista rilasciata questa mattina a Repubblica dal renziano Graziano Delrio, presidente dell’Anci, non lascia spazio a dubbi. E tutto fa intendere che la sua non sia una posizione isolata ma condivisa dall’intera “corrente” che fa riferimento al sindaco di Firenze.
Se il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, dovesse fallire per Delrio la strada diventerebbe obbligata: “Serve un governo di scopo che duri cinque, sei o sette mesi, per approvare tre o quattro punti fondamentali. Non avrebbe un orizzonte di legislatura. La nostra posizione è coerente. Non possiamo siglare alleanze organiche con il Pdl dopo una campagna elettorale finita 15 giorni fa. Non penso a una larga coalizione organica sul modello tedesco, non c’è il clima né ci sono i personaggi”.
Intervistato anche da Qn Delrio spiega il reale obiettivo dei renziani: dopo un “esecutivo guidato da una personalità terza, senza leader politici, ma sostenuto in parlamento sia da Bersani, sia da Berlusconi, sia da Monti”, potrebbe entrare in scena Matteo Renzi, “che ha un forte consenso nel Paese ed è un ottimo amministratore. Deciderà il Pd, ma sarebbe un peccato sprecarlo, mi pare che nel partito il clima sia molto cambiato. Ora tutti dicono che il Pd deve rinnovarsi e il percorso di lealtà e di serietà intrapreso da Matteo fa sì che nessuno lo percepisca più come un corpo estraneo. In ogni caso Renzi dovrà riaffermarsi tramite le primarie”.
Insomma, per i renziani la strada è tracciata: governo tecnico di scopo per qualche mese e poi nuove elezioni con Renzi candidato premier. Uno scenario che non piace a Enrico Rossi, governatore della Toscana e bersaniano di ferro: “La strana maggioranza con il Pdl l’abbiamo pagata cara. Rifarla, significherebbe condannare il Pd alla propria fine”, sottolinea in un post su Facebook rispondendo proprio a Delrio.
“Tutto il Pd deve sostenere Bersani. Anche nel Pd non mancano coloro che pensano al dopo Bersani e, come Delrio si dichiarano pronti ad un governo di scopo con il Pdl, magari a guida non politica. Io non sono d’accordo. Una scelta così chiaramente suicida non può che basarsi su una strategia alternativa, i cui elementi, più o meno esplicitati, paiono questi: dopo il governo di scopo andiamo alle elezioni e con Renzi candidato noi sbaragliamo, proprio perché oltre il Pd e anche gli altri partiti. A me sembra un azzardo insostenibile, un’illusione ad alto rischio di fallimento perché non tiene conto della questione sociale, della protesta che cova in ogni parte del paese. Pd e Pdl insieme è ciò che auspica Grillo, perché così per il M5S si aprirebbero praterie dove raccogliere consensi a man bassa. Bersani deve tenere duro sul governo politico e di cambiamento. Non c’è una soluzione subordinata”, attacca Rossi.
Mgs
Dispiace dirlo il giorno di Pasqua, ma Renzi non è affatto il nuovo che avanza, in quanto è già vecchio, di idee, di concetti e di politica, e questo credo lo abbia già bell’è capito da solo… L’Italia difatti ha bisogno di ben altri leader e capi carismatici, che sappiano davvero tenere unito il Paese, da nord a sud e non soltanto Firenze e dintorni, e che lo sappiano fare con i fatti e non con le chiacchiere, le belle, vuote e vane promesse studiate a tavolino da esperti della comunicazione… Questi, ormai lo sappiamo benissimo, sono i vecchi trucchi utilizzati da quelli che devono vendere per forza qualcosa, tipo pentole, libri, biancheria, corredi… E purtroppo, volgendo lo sguardo da desta a sinistra, passando per il centro, di soggetti simili, cioè capi veri, seri, prestigiosi e influenti, non ne vedo proprio nessuno, se non taluni capi e capetti posticci, artefatti, ubbidienti e asserviti a qualcuno, con un grande alone intorno ma totalmente vuoti dentro… Potessi dargli un consiglio, quindi, visto che dimostra di avere un aspetto un po’ abbattuto, quasi preoccupante, come se fosse depresso, magari a causa delle strane primarie – che poi, s’è visto, non sono servite assolutamente a nulla, se non a far prendere quota al buon Berlusconi (oppure era proprio quello l’obiettivo del nostro ormai famoso discolo irriverente?) – da lui volute con tanto ardore, alle quali ha partecipato ma che tuttavia l’hanno visto soccombente, ecco, se potessi, gli direi di continuare pure a fare tranquillamente il sindaco, giusto per portare a termine il mandato, poi a trovarsi un buon lavoro e di smetterla con la politica… Spero non me ne voglia per questo e che, anzi, apprezzi i miei buoni, gratuiti e salutari consigli. Ammesso naturalmente che giungano a destinazione. Ma feteglelo sapere…
Mgs