Patto di Stabilità, “senza sblocco pagamenti in due anni”. Debiti del Comune verso le imprese per 72 milioni
FIRENZE – Se lo sblocco dei fondi per il pagamento delle imprese ”non avverrà in tempi rapidi, stiamo predisponendo un piano di rientro in due anni dei 72 milioni che tuttora il Comune di Firenze deve alle aziende”. Ad affermarlo, nel corso di un intervento in Consiglio comunale dedicato al Patto di stabilità, l’assessore al bilancio di Palazzo Vecchio Alessandro Petretto.
Durante i lavori del Consiglio, Petretto ha infatti affrontato la questione sia da un punto di vista nazionale che locale, prendendo in esame, in particolare, la proposta di iniziativa parlamentare formulata per consentire ai comuni – per l’anno 2013 e in deroga agli obiettivi fissati dal Patto – di procedere ai pagamenti in conto capitale nel limite massimo del 26 per cento dei residui passivi in conto capitale: se integralmente accolto, ha fatto notare l’assessore, “questo piano permetterebbe all’amministrazione il saldo totale dell’intero plafond di debiti verso le imprese, perché Palazzo Vecchio ha un’elevata giacenza di cassa, pari 120 milioni, che, sbloccata, consentirebbe di risolvere la situazione”.
Petretto, che si è detto ”ottimista che questo possa avvenire”, ha spiegato poi che il debito di Palazzo Vecchio verso le aziende ”a fine 2012, ammontava a 79 milioni. Di questi, 7 sono già stati pagati nei primi mesi del 2013”. Nei 72 milioni restanti – 16 relativi al 2011, ben 44 relativi al 2012 e altri 12 del 2013 -, ha aggiunto l’assessore, devono essere poi conteggiati ”8 milioni di pagamenti per circa 70 decreti ingiuntivi” contro Palazzo Vecchio ottenuti da aziende creditrici (con, in aggiunta, 30mila euro d’interessi e 140mila di spese legali).
Il Consiglio ha immediatamente espresso la propria preoccupazione per la situazione finanziaria e debitoria dell’amministrazione, con la consigliera Ornella De Zordo che ha sottolineato la necessità di “un cambio di rotta radicale, non misure palliative” e il consigliere Idv Fittante che ha invece sollecitato lo sblocco definitivo dell’iter per il pagamento delle aziende, già piegate da una crisi economica difficile.
“Questi dati non possono che confermare quanto avevamo affermato nei mesi scorsi sulla mancanza di attenzione, di controllo e di pianificazione della spesa da parte del Comune che ci ha portato a questa situazione di stallo in cui l’amministrazione non sta pagando le ditte, e su cui si era incentrata anche la lettera di dimissioni dell’ex-assessore Fantoni – ha commentato il consigliere Tommaso Grassi – Siamo contenti e speriamo che una rimodulazione del Patto di stabilità possa permettere al Comune di effettuare i mandati di pagamento e di procedere a pagare per la totalità i debiti di Firenze verso le ditte, e speriamo che la proposta di legge possa essere approvata in tempi rapidi: ma cosa succederà se non venisse approvata dal Parlamento? O se lo sblocco invece di basarsi sui residui di bilancio, dovesse basarsi solo sull’avanzo d’amministrazione, come ipotizzato dalla ragioneria di Stato, consentendo a questo punto di pagare solo 4 degli 80 milioni di euro di debiti ?”.