Caso Sofia, boom di firme a favore delle staminali: 9mila solo a Firenze
FIRENZE – Dopo la mobilitazione, le prime stime. Sono infatti circa novemila le firme registrate in un giorno solo a Firenze, sabato scorso, durante la petizione organizzata a favore dell’utilizzo delle cellule staminali: altre migliaia di sottoscrizioni – il numero non è ancora stato possibile determinarlo – sono state invece raccolte in tutto il resto d’Italia.
Si tratta di risultati incoraggianti, insomma, per un’iniziativa nata sul web e messa a punto grazie all’impegno dei genitori della piccola Sofia e alla passione dei sostenitori della pagina Facebook “Ministro Balduzzi aiuti la piccola Sofia”. Tanti hanno voluto partecipare all’appuntamento, tutti uniti nella speranza di migliorare le condizioni di vita dei malati e nel tentativo di sollecitare una rapida regolamentazione delle cure compassionevoli. La raccolta si è tenuta a Firenze, dove vivono i genitori di Sofia, Caterina e Guido, e in diverse altre città italiane. In alcuni casi, il progetto è andato avanti anche nella giornata di domenica. Nel capoluogo toscano, in particolare, non ha voluto far mancare il suo personale sostegno anche il ct della Nazionale Cesare Prandelli, che si è presentato a sorpresa in piazza della Repubblica per sottoscrivere l’appello.
Intanto, sulla pagina Facebook dedicata a Sofia, è intervenuto Davide Vannoni, presidente di “Stamina Foundation”, il quale sottolinea come ”la piccola battaglia che è iniziata a Brescia si stia trasformando in qualcosa di molto più grande, qualcosa che potrebbe cambiare il destino di centinaia di migliaia di persone, di vite abbandonate alla rassegnazione per volere di interessi spiccioli e di grettezze da cortile”. Vannoni difende la sua terapia dalle accuse di quelli che – scrive – ”come lombrichi, si contorcono per paura di essere presi: oggi le loro false aggressioni sono sotto gli occhi di tutti”. ”Ribadisco per il loro quieto vivere – aggiunge Vannoni – che le terapie di Stamina sono completamente gratuite e funzionano. Ribadisco ancora una volta che non ci sono mai stati effetti collaterali in queste terapie e che gli unici danni li hanno prodotti quelli che le hanno interrotte, mettendo in pericolo le vite delle persone”.
Sempre sabato sul tema era intervenuta la mamma di Sofia, Caterina, che parlando della petizione aveva dichiarato di voler “scuotere le coscienze”.