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Natale 2025
La sede della KME in via De' Barucci, Firenze

Svolta nel caso KME: ritirati i 275 esuberi

La sede della KME in via De' Barucci, Firenze
La sede della KME in via De’ Barucci, Firenze

FIRENZE – Si è conclusa stamattina, giovedì 11 aprile, dopo una trattativa di oltre 24 ore la vertenza aperta con la dichiarazione di 275 esuberi da parte di Kme: colosso mondiale di produzione del rame, che il 28 febbraio ha visto i lavoratori lanciare l’ennesimo grido d’allarme contro il piano industriale dell’azienda. L’accordo prevede il ritiro dei licenziamenti e la garanzia di mantenimento degli attuali organici fino al 31 dicembre 2015. Rimane aperto il forno Asarco di fornaci di Barga che viene incrementato, cosi come è previsto un investimento per la creazione della seconda buca di colata per il forno di affinaggio, viene confermata la missione produttiva e il mantenimento di LIME e ribadito il ruolo internazionale della sede di Firenze, così come viene confermata l’integrità dello stabilimento di Serravalle Scrivia (Al).

In questo periodo verranno utilizzati vari ammortizzatori sociali quali i contratti di solidarietà. Preso atto del mutamento delle scelte strategiche che avevano portato l’azienda a dichiarare 275 esuberi, il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm hanno concordato l’istituzione di un nuovo premio in alternativa di quello attualmente in essere. Tale premio, totalmente variabile sarà riconosciuto a fronte di risultati di bilancio concordati fra le parti. È istituita, inoltre, una commissione economica congiunta con il compito di verificare l’andamento del risultato industriale in corso d’anno, tale commissione si riunirà ogni quadrimestre e, su richiesta di una parte, in sessione straordinaria. La funzione sarà sia di valutare periodicamente gli andamenti economici ed avrà accesso a dati altrimenti non disponibili.

Quello stipulato è un accordo impegnativo, il nuovo premio di risultato mette in gioco una parte del salario dei lavoratori in una fase particolarmente difficile, le clausole di salvaguardia contenute nell’accordo rappresentano una scommessa impegnativa per tutti. “Ora, la parola passa ai lavoratori – annunciano le organizzazioni sindacali -, faremo le assemblee consapevoli sia dei punti di avanzamento che dei punti di criticità, ovviamente sosteniamo le ragioni dell’accordo e lo sottoporremo alla verifica democratica del voto dei lavoratori”.


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stefania ressa

Giornalista

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