Arrivano le allergie, ecco come difendersi
FIRENZE – Il 90 per cento delle informazioni reperibili su Internet sulle allergie è sbagliato o solo parzialmente vero e comporta il rischio di diagnosi fai da te errate, che in alcuni casi possono provocare complicazioni anche gravi.L’allarme è lanciato al congresso della Società italiana allergologia e immunologia clinica (Siaic) del Centro Italia che oggi ha tenuto un seminario a Firenze con più di 300 specialisti.
“Occorre prestare la massima attenzione ai sistemi di informazione e comunicazione non controllati – afferma Donatella Macchia, allergologa a Firenze e membro del direttivo Siaic -. La sensazione di avere le allergie alimentari, ad esempio, e’ molto alta, ma il 10 per cento della popolazione è realmente malata. Nessun sito deve essere usato per diagnosticare malattie e per la conseguente attribuzione dei farmaci. Se la diagnosi non è giusta si può rischiare anche un evento fatale, per esempio per allergie alimentari o da veleno d’insetti o da farmaci”.
Apa Italia è la nuova associazione di pazienti, presentata durante il seminario, creata per fornire informazioni corrette sulle malattie allergiche e immunologiche. Iscrivendosi attraverso il sito www.apaitalia.it, il paziente, spiega una nota diffusa dalla Siaic, può ricevere delucidazioni sulla sua malattia e essere informato periodicamente sulle novità sia nella diagnosi che nella terapia, partecipare ad iniziative dedicate che si svolgeranno in tutta Italia, e avere una rappresentanza nelle sedi istituzionali.
Secondo l’Apa il 10,3% della popolazione italiana è affetto da malattie allergiche, con un impatto sociale ed economico rilevante. Ma nonostante ne sia colpita una così ampia parte di popolazione non è ancora presente una corrispondente sensibilità alle difficoltà quotidiane che il paziente allergico deve affrontare.
Già nel novembre scorso aveva fatto tappa in Toscana, a Firenze e Pistoia, il camper della campagna “Stop Anaphylaxis”, promossa dalla Società Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica.