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“Il sangue scorre nel carcere”: dall’inizio dell’anno evitati 11 suicidi a Sollicciano

Oggi si è tenuto l'incontro tra i sindacati e la delegazione di Palazzo Vecchio sugli stipendi dei lavoratori del Comune di Firenze
Oggi il Consiglio comunale: si è parlato di carceri

FIRENZE – “Il sangue scorre nel carcere”. E’ con queste parole che il garante dei diritti dei detenuti Franco Corleone ha aperto il Consiglio comunale di oggi pomeriggio in Palazzo Vecchio. Il garante ha illustrato all’assemblea la sua relazione sullo stato del carcere che – ha esordito – “non deve rappresentare il contenitore di persone da allontanare dalla città ma il luogo da cui sperimentare le pratiche di reinserimento sociale, secondo quanto stabilito dalla nostra carta costituzionale”. Parlando all’assemblea dei consiglieri, Corleone ha inoltre ricordato la situazione di difficoltà che sta vivendo, da anni, il carcere in Italia a causa della scarsità di risorse e del sovraffollamento dei detenuti nelle strutture.

“Sul carcere si sta perdendo tempo prezioso – ha ribadito il garante – Tutti sono convinti che in carcere non ci sia il pericolo di tragedie e rivolte. Eppure i dati dello scorso trimestre dicono che a Sollicciano sono stati evitati 11 suicidi grazie agli interventi tempestivi degli operatori e degli addetti. Qualche giorno fa – ha rimarcato – un detenuto ha tentato di darsi fuoco in cella e, sempre giorni fa, pare si sia registrata una rissa in una sezione. La situazione di invivibilità è forte e pesante: qualcosa bisogna fare. I numeri parlano, al momento, di 993 presenze più 4 bambini sotto i tre anni. Sappiamo che la capienza è la metà. Ci vogliono risorse, dialogo e che la politica dia risposte su un tema delicato come questo”.

L’amministrazione ha ribadito la sua disponibilità ad occuparsi della questione delle carceri: in particolare, il vicesindaco Stefania Saccardi ha illustrato nel dettaglio la spesa riservata dal Comune alle strutture carcerarie, circa 350mila euro per progetti e iniziative tese anche alla rieducazione dei detenuti.

Al di là dei numeri, il consigliere Stefano Alessandri, nel suo intervento, ha chiesto di inquadrare il problema in un’ottica più generale, trattando non soltanto dei carcerati ma anche delle famiglie delle vittime e dei diritti della polizia penitenziaria che quotidianamente si trova a lavorare a fianco dei detenuti. “Non deve prevalere nessuna delle due parti – ha concluso – ma credo che, per onestà, il tema delle carceri debba prendere in considerazione tutti gli elementi del caso, tra loro complementari”.

Alla discussione ha preso parte, infine, il sindaco Matteo Renzi: il primo cittadino ha salutato la delegazione di tre detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano presenti in aula grazie a un permesso speciale.


Giulia Ghizzani

Giornalista

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