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Fiorentina vs Torino (Foto Riccardo Sanesi)

Pazza viola, ma il successo vale oro

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FIRENZE – Una vittoria incredibile, vietata ai deboli di cuore, al termine di una gara pazza, quasi come fossero due in una. Assoluti padroni del campo nei primi 45 minuti (3-0 dopo poco più di mezzora), i viola nella ripresa si fanno riprendere dal Torino (3-3) e poi ritrovano il successo nel finale grazie a Romulo – il protagonista che davvero non ti aspetti – e centrano tre punti fondamentali nella corsa alla Champions League, oltre a un carico supplementare di entusiasmo che potrebbe far davvero comodo nella volata finale.

E dire che la pratica granata,gli uomini di Montella sembrano sbrigarla in una sola frazione di gioco. Anzi, in 32 minuti, il tempo che serve a segnare tre reti in una sorta di tiro al bersaglio alla porta di Gillet. “Bucato” dai vari Cuadrado, Aquilani e Ljajic. A testimonianza di come i viola amino spalmare le loro realizzazioni da buona cooperativa del gol qual è la squadra di Montella.

Il centro di Cuadrado arriva al 9′ grazie a un’azione personale partita dalla destra con cui il colombiano si accentra per poi superare con un delizioso pallonetto (uno “scavetto” alla Totti) il portiere ospite. Impotente anche 6 minuti più tardi di fronte alla frustata di testa da 2 passi di Aquilani, abile a convertire al meglio un assist di Borja Valero quasi dalla bandierina.

Già, Cuadrado e Aquilani: due che hanno tirato la carretta fin dall’inizio ma ora l’uomo più in forma di Montella è probabilmente Adem Ljajic. Dopo tanto apprendistato, il serbo ormai è diventato un giocatore di sostanza che si mette anche al servizio della squadra ma è (ovviamente) in grado di trovare anche giocate da campione. Come la punizione tagliata del 32′ dai 16 metri, che Gillet ha potuto soltanto accompagnare nella propria porta. Scatenando l’ammirazione di tutti i presenti.

Tutto finito? Neanche per idea, perchè quando meno te l’aspetti il Torino rialza la testa. A ridare un po’ di speranza ai granata nel finale di primo tempo è Barreto con un preciso “piattone” dal limite, ma a cambiare in parte l’atmosfera gioiosa del Franchi è il tiro dell’ex Santana all’11 di una ripresa in cui la Fiorentina sembra la brutta copia di quella del primo tempo. Un destro dai 22 metri su cui Viviano non pare immune da colpe (la palla gli passa sotto il corpo) che mette un po’ d’apprensione a tutti i tifosi viola.

Anzi, lo stadio trattiene proprio il fiato quando Rolando Bianchi trova l’incornata giusta (mezzora della ripresa) che sembra destinata all’angolino, ma in questo caso il portiere-tifoso di casa si riscatta compiendo una prodezza. Non può invece nulla sulla splendida parabola indovinata dall’altro ex dal dente avvelenato, Alessio Cerci. Splendido davvero il suo sinistro da fuori che impallina Viviano un po’ troppo fuori dai pali e trova il pareggio clamoroso.

La festa del Franchi (tante le iniziative prima e dopo la partita visto lo storico gemellaggio con il Torino) sembra sciupata, ma Montella estrae dal cilindro il jolly. Quando tutti aspettano Jovetic – portato in panchina nonostante le non perfette condizioni fisiche – lui inserisce il brasiliano Romulo che chiude un triangolo lungo con l’altro nuovo entrato El Hamdaoui e incenerisce ancora Gillet. E’ il minuto numero 86, ma sembra di averne già visti 200. Il mucchio selvaggio con cui si abbracciano i giocatori viola dopo il gol e a fine partita, testimonia quanto sia essenziale questo successo. Il più pirotecnico e sofferto della stagione.


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Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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