Libri, Umberto Cecchi svela una Fallaci inedita
PRATO – Testarda ma fragile, complicata ma affascinante, diretta ma in fondo un po’ timida. E’ l’immagine di Oriana Fallaci che il giornalista e scrittore Umberto Cecchi offre della reporter toscana all’interno del suo ultimo libro – edito da Mauro Pagliai Editore – dal titolo “Oriana Fallaci. Cercami dov’è il dolore”.
Un testo nato sulla scia del rapporto di profonda stima e amicizia che univa Cecchi alla cronista fiorentina, in cui l’autore cerca di offrire il ritratto di un’Oriana privata, intima, lontana dai miti e dalle maschere delle vicende pubbliche: una Fallaci inedita, vissuta nella sua dimensione di donna appassionata, curiosa e dilaniata dal dolore che ha sempre contraddistinto la sua esistenza. Anche dopo la morte, quando – come ha sottolineato ieri sera Cecchi nel corso della presentazione del testo, al Ridotto del Metastasio di Prato – il funerale della giornalista è stato disertato dai concittadini di Oriana. Uno scenario emblematico, che l’autore non ha mancato di descrivere nella sua ultima fatica, rivolgendo alcune critiche a Firenze per aver lasciato sola la Fallaci.
“E’ stato un rapporto, quello con Oriana, fatto di lunghi silenzi e chiaccherate. In questo mio ultimo lavoro non ho fatto altro che raccogliere i tanti episodi vissuti con lei offrendo al pubblico la storia della nostra vera amicizia. Ho deciso di dare questo titolo al testo perché una volta, parlandole, mi disse ‘Dove c’è il dolore, ci sono io'”, ha chiarito Cecchi. Ieri sera al Metastasio era presente, oltre che il presidente del Consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani, anche lo storico Franco Cardini, che ha curato la presentazione del libro e che ha definito “quell’antipatica di Oriana, una donna in realtà simpaticissima e bella”.
L’opera fonde perfettamente aneddoti e ricordi, nel tentativo di focalizzare l’attenzione sul carattere della scrittrice, sui suoi sentimenti e sulle sue convinzioni, non tralasciando i valori in cui credeva e che hanno animato i suoi progetti giornalistici ed editoriali, spesso duramente criticati. “Questo è un libro che assomiglia a Oriana – ha affermato Cardini – Qua non troverete la storia della Fallaci ma la sostanza della ragione per cui di questa donna non dobbiamo dimenticarci. Credo che Firenze riuscirà ad onorare adeguatamente questa splendida scrittrice, morta il 15 settembre 2006″.