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L'aeroporto di Firenze al centro del dibattito politico

Adf, il nuovo cda alla prova della pista parallela

L'impronta del rumore della nuova pista analizzata dall'Arpat
L’impronta del rumore della nuova pista analizzata dall’Arpat

FIRENZE – Il 29 aprile l’Aeroporto di Firenze insedierà i nuovi vertici della società di gestione dello scalo. Il nuovo presidente sarà Marco Carrai, ad uscente di Firenze Parcheggi, già consigliere comunale della Margherita e vicinissimo al sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Carrai, che è stato scelto dal patto dei soci pubblici che comprende anche la Camera di commercio, prenderà il posto di Vincenzo Manes.

Biagio Marinò, amministratore delegato uscente, lascerà invece il posto a Mauro Pollio, che ha già guidato l’aeroporto napoletano di Capodichino. Pollio è stato indicato dai soci privati, ovvero Sagat, da poche settimane controllata dal fondo di investimenti F2I che fa riferimento a Vito Gamberale.

Nel cda entreranno anche l’ex presidente degli industriali fiorentini e toscani Sergio Ceccuzzi, mentre i rappresentanti dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze saranno Jacopo Mazzei e Paolo Giustiniani.

Il nodo principale che il nuovo cda si troverà di fronte riguarda la nuova pista, il cui percorso di approvazione è appena iniziato in consiglio regionale. Pur tra mille stop and go. L’ultimo passaggio, alcune settimane fa, è stato il passaggio in Commissione controllo, che ha espresso voto favorevole alla variante al Pit. Resta comunque contraria Sel mentre Più Toscana e il Gruppo misto che per ora si pè astenuto. Favorevoli in commissione Pd, Idv e Cd, insieme a Pdl, Fdi, e Udc.

Ora il Pit dovrà passare all’esame delle commissioni ambiente e trasporti e del Consiglio toscano per l’adozione dell’atto. Successivamente ci saranno 60 giorni per presentare le osservazioni alla variante al Pit, e in contemporanea sarà svolta la Vas, mentre la Giunta avrà altri 60 giorni di tempo per avanzare le proprie controdeduzioni. Il provvedimento tornerà poi in Consiglio regionale per l’approvazione finale.

Dai documenti annessi alla delibera della variante al Pit è arrivata comunque una nuova conferma della sostenibilità ambientale della nuova “pista parallela”, tecnicamente convergente sull’asse 12/30.

Di fatto, si avrebbe un annullamento delle criticità presenti oggi nella zona Peretola, Quaracchi, Brozzi, Quinto Basso e Sesto Fiorentino, al tempo stesso queste criticità non si sposterebbero su altre aree edificate: la popolazione esposta a livelli superiori a 60 decibel scenderà dalle attuali 1.100 a 40 persone.

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